Infermiere abusa del cadavere di una donna: la scoperta shock del marito della vittima
Il marito va a dare l’ultimo salute alla moglie morta per gravi complicazioni polmonari, ma quando apre la porta assiste a una bizzarra e macabra scena.
Una giovane donna di 28 anni è stata ricoverata in ospedale per delle gravi complicazioni polmonari, ma l’aiuto dei medici non è servito a salvarle la vita. Dopo un’ora dal decesso, il marito decide di entrare nella stanza della moglie appena morta e vede la scena più orribile della sua vita. L’infermiere Grover Macuchapi stava abusando sessualmente del corpo della donna deceduta. Come riporta il Sun, la polizia di La Paz ha accusato l’infermiere ventisettenne: “Di profanazione di cadavere per aver abusato sessualmente del corpo della donna deceduta da appena un’ora”.
Il marito ha raccontato che subito dopo la morte della moglie, è andato a parlare con i medici e subito dopo è andato a saldare il conto delle spese mediche. Dopodiché ha deciso di trascorre del tempo con la moglie, per darle l’ultimo saluto. Proprio quando è entrato nella stanza ha assisto alla scena e prima di rendersi conto che quello che stava vedendo fosse reale e non un’allucinazione dovuta al dolore della perdita si è scagliato contro l’infermiere. Come ha dichiarato il ragazzo: “Ho visto quello che stava facendo e l’ho picchiato. Era sopra a mia moglie aveva i pantaloni scesi e non sono riuscito a fermarmi”.
Il marito della giovane donna deceduto si è avventato alle spalle dell’infermiere e l’ha immobilizzato e poi consegnato alla polizia che l’ha arrestato. La Procura ha poi fatto sapere che il ventisettenne non può essere accusato di necrofilia, perché questo reato non è riconosciuto dall’ordinamento boliviano. Purtroppo questo non è un caso isolato. In Argentina, lo scorso maggio è stato arrestato un parasanitario che aveva abusato del corpo di un’altra donna morta da poco e il cadavere doveva essere sottoposto all’esame autoptico per accertare le cause che hanno portato alla morte. A denunciare l’episodio sono stati altri infermiere e non i parenti della vittima.
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