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La prima della “Carmen” a Firenze: polemica tra fischi, applausi e la pistola che non spara

Applausi per il cast, orchestra e coro, ma il finale non soddisfa la platea. Letteralmente un colpo di scena l’ha fatta da protagonista durante la prima della “Carmen” a Firenze. L’idea del regista, Leo Muscato, di ribellarsi e cambiare il finale, visto da lui come femminicidio, non è piaciuta al pubblico. Su Twitter è diventato presto trend topic l’hashtag #FakeEndings attraverso il quale gli utenti stanno cambiando i finali più famosi della storia.

“[..] Don José è nei paraggi. Ignorando i consigli delle amiche, Carmen lo incontra e José supplica Carmen di tornare con lui. Agli sprezzanti rifiuti di lei, José la minaccia ma lei gli getta addosso l’anello che le aveva donato mesi prima. La folla applaude Escamillo vittorioso mentre José, accecato dall’ira, uccide Carmen con una pugnalata e si consegna ai gendarmi.”

E se Carmen stavolta non morisse?

Il regista Leo Muscato ha deciso di rappresentare una Carmen contro il femminicidio, cambiando il finale dell’opera messa in scena durante la prima di Firenze. Davanti un pubblico incredulo, la pistola non ha sparato il colpo e Carmen non muore come invece dovrebbe essere. La protagonista di Muscato veste i panni di una nomade contemporanea, che abita in un accampamento anni ’80, sempre vittima di violenza da parte di Josè.

“Mi sarei aspettato reazioni non per il cambio del finale ma più per l’ambientazione nel campo Rom“, aveva detto Muscato nei giorni scorsi. E invece applausi e complimenti sono arrivati da parte della platea che ha apprezzato il cast, il coro e l’orchestra ma che ha avuto da ridire sull’idea del regista riguardo al fatto che fosse la gitana a uccidere Don José anziché il contrario, previsto dal libretto dell’opera di Bizet: una scelta certamente diversa ma supportata in nome della contrarietà al femminicidio.

Ma quando è giunto infine il momento fatale, la pistola di Carmen si è inceppata: niente sparo, dunque, anche se Don José è “morto” lo stesso. Ma Dario Nardella, sindaco del capoluogo toscano, si è schierato al fianco del regista: “Come presidente del Maggio musicale sostengo la decisione di cambiare il finale di Carmen, che non muore. Messaggio culturale, sociale ed etico che denuncia la violenza sulle donne, in aumento in Italia”

E se ci fosse la possibilità di cambiare ogni finale che non è ritenuto “corretto”? Da qui nasce l’hashtag lanciato su Twitter #FakeEndings che da voce a tutti coloro che vogliono un finale diverso. Che mondo sarebbe quello in cui “Montecchi e Capuleti si mettono d’accordo sulle bomboniere e così Romeo e Giulietta si sposano”? Oppure un finale in cui “Rose fa spazio a Jack, dopo che il Titanic è affondato, così da invecchiare insieme felici e contenti”?

Photo credits Facebook

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