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Si affidano a un’app per la contraccezione: 37 donne rimangono incinte

Una nuova App è stata diffusa nel mondo della tecnologia: tramite una semplice applicazione, ogni donna potrà sapere quando si trova nel periodo fertile o meno, cosi da azzerare il rischio di gravidanze indesiderate. Qualcosa va storto però e le utenti che l’hanno utilizzata sono rimaste incinte…

Si chiama Natural Cycles e si tratta di una applicazione per smartphone capace di identificare il periodo fertile di ogni donna: inserendo alcuni dati nell’App, come la misurazione quotidiana della temperatura corporea e l’algoritmo che analizza il ciclo mestruale, il telefono è in grado di avvertire la proprietaria dell’apparecchio rispetto al rischio maggiore per gravidanze indesiderate.

Sembrerebbe una semplice applicazione senza nessun fondamento eppure Natural Cycles è stata certificata come dispositivo medico in Europa e quindi autorizza le donne ad utilizzarla in alternativa alla pillola contraccettiva. Nonostante non protegga dalle malattie sessualmente trasmissibili, questa applicazione identifica i periodi di maggiore fertilità senza ricorrere a nessun farmaco e per questo molte donne hanno cominciato a preferirla rispetto agli altri metodi contraccettivi.

Tuttavia in Svezia è stato lanciato un allarme generale: sembra infatti che Natural Cycles sia finita sotto accusa dopo che 37 donne sono rimaste incinte nonostante seguissero le indicazioni dell’applicazione. Questo dato è emerso dopo i preoccupanti sondaggi effettuati in un ospedale svedese, dove in soli 4 mesi si sono recate più di 600 donne per interrompere la gravidanza. A preoccupare è soprattutto la diffusione che ha avuto l’App in poco tempo: è stato accertato che questa viene utilizzata da circa 500mila donne, causando quindi un rischio altissimo per chi si appella alla tecnologia per proteggersi da gravidanze indesiderate. Dopo essere stata avvertita, l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci ha avviato un’indagine per capire se Natural Cycles possa davvero considerarsi una valida alternativa oppure no.

Photo Credits Facebook

 

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