La tragedia della Pascale: “Vi auguro di non provare mai ciò che ho vissuto io”
La Pascale si rivolge a rigetta le critiche che le sono state mosse nel tragico momento dell’operazione dell’ex Premier Berlusconi: “A chi mi accusa di ostentare i miei sentimenti auguro di non provare mai ciò che ho vissuto io”.
La ricordavamo per il suo balletto sexy in “Levati la mutanda” o per il suo video di grande interesse antropologico che la vedeva al centro della scena insieme ad un Calippo (il gelato), eppure Francesca Pascale ha anche un lato tenero. Non è tutta dibattito politico e riflessione sulle dinamiche economiche internazionali, c’è di più. La giovane First Lady del Pdl ha mostrato alle telecamere le sue debolezze, in occasione dei momenti di autentico terrore, seguiti all’operazione a cuore aperto del compagno Silvio Berlusconi.
L’ex premier ha recentemente subito un’operazione a cuore aperto all’ospedale San Raffaele di Milano; durante le ore prima del risveglio, il cortile di fronte all’ospedale si è affollato di giornalisti e la Pascale è stata “pizzicata” mentre si affacciava alla finestra. Un caso? Forse. Eppure le critiche da parte della stampa e dei parenti di Silvio sono piovute come pani e pesci. “Ostentare i miei sentimenti? Preferisco che mi giudichino, piuttosto che augurargli la stessa cosa. Augurargli di passare quello che io ho vissuto e sto vivendo”. Francesca Pascale risponde così, in un colloquio con La Repubblica, a chi la accusa di esibizionismo per essersi fatta fotografare in lacrime. L’unico a giustificarla sarebbe il fratello Paolo, che ha definito le sue lacrime come il momento di debolezza di una “donna che ama”.
La starlette che ha dimostrato cosa significa tenacia e ostinazione grazie alla realizzazione del suo sogno nel cassetto di “Stare con Silvio”; è un’esempio per tutte le donne che ogni giorno combattono le loro battaglie personali; per tutte quelle che devono cedere bombardate dalla realtà; per tutte le donne che inseguono un grande sogno e non si lasciano cambiare da esso. Una donna, un eroina, che dopo aver raccontato la grande tragedia che ha vissuto, ha regalato alla stampa un racconto da autentica sopravvissuta: “Non so neanche io come mi sento adesso. Sollievo, speranza, malessere, stanchezza. Lui non ha potuto dire nulla. È in uno stato di dormiveglia. Ma naturalmente era provato, ora che l’ho salutato. Aveva molta sete e il dottor Zangrillo lo ha fatto bere, bagnandogli delicatamente le labbra. E io? Niente. Noi ci siamo solo stretti la mano”. E allora…In bocca al lupo Francesca.
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