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Guerra del Terrore: il rimedio sono le nuove tecnologie

Il 21 giugno l”Osservatorio sul riciclaggio e sul finanziamento del terrorismo ha presentato un nuovo rapporto sul rapporto tra la Guerra del Terrore e le nuove tecnologie: i risultati sono impressionanti.

“La rete è la linfa vitale per i terroristi, che attraverso di essa si procurano denaro armi e proseliti, adeguandosi continuamente alle evoluzioni del web”, il rimedio è male e il male è rimedio. È innegabile che gli ultimi decenni della nostra storia siano stati caratterizzati da significative trasformazioni quali il passaggio da un tradizionale confronto “simmetrico” est-ovest ad un nuovo confronto di tipo “asimmetrico”, dove la definizione e collocazione del “nemico” appare sfumata. L’evoluzione di tale guerra, iniziata nel 2001, è stata resa possibile dalla scoperta di nuove fonti di finanziamento e di reclutamento. Le nuove tecnologie, sono diventate, in questo senso, il nuovo mezzo attraverso il quale il terrorismo si esprime.

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È importante, dunque, che il contrasto al terrorismo avvenga sul piano culturale, dato che si nutre di paure e insicurezze sviluppando un sentimento antisistema che, partendo da ambienti simbolo dell’esclusione sociale, come le carceri, si diffonde attraverso tutto il web. Queste le considerazioni emerse nella conferenza, organizzata dall’Osservatorio sul riciclaggio e sul finanziamento del terrorismo, del 21 giugno: “La Guerra al Terrore si può combattere (e si può vincere sul web)”. I numeri sono davvero impressionanti: nel 2015 ci sono stati 11.774 attentati che hanno prodotto 28.328 morti e 35.320 feriti. Salgono a 726 il numero degli attentati suicidi, con un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. Fra gli autori anche cittadini europei.

Tra gli interventi più rilevanti all’interno della conferenza quello del Sottosegretario di Stato Marco Minniti, che ha dichiarato: “C’è bisogna di una cooperazione europea di intelligence perché il terrorismo logora dall’interno. L’Italia ha già vissuto una stagione di terrorismo interno, negli ani ’70, che minacciava il cuore della democrazia. L’Italia ha vinto quella battaglia l’ha vinta e può vincere anche questa nuova sfida che le si presenta”.

Photo Credits: Facebook

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