Jimmy Wales, co-fondatore di Wikipedia ha inaugurato il raduno mondiale dei wikipediani a Esino, schierandosi contro la campagna “violenta e divisavi” della Brexit e dichiarando che l’enciclopedia non è nata per dividere.

Jimmy Wales, co-fondatore di questo strano regno popolato da nerd che per hobby ha deciso di scrivere gratis un’enciclopedia, non può fare a meno di iniziare ufficialmente Wikimania 2016 con un omaggio. La voce rotta dal pianto è per Joe Cox, la deputata laburista inglese impegnata nella difesa del sociale e pro-remain, che è stata uccisa lo scorso 16 giugno. “Volevo ricordarla, era una mia amica”, confessa “Jimbo”. Poi inizia la conferenza a Esino Lario, un paese nascosto sulle montagne sopra il lago di Como. Sono circa 500 gli uditori, una folla.

Durante il congresso arriva la polemica: “Ieri la Gran Bretagna ha votato per lasciare l’Unione Europea. – ha dichiarato Wales-Sono statunitense, vivo a Londra, e tra qualche anno otterrò la cittadinanza inglese. Personalmente, speravo di diventare presto un cittadino d’Europa. Ma il punto non è tanto la mia particolare posizione in merito a questa complessa questione politica, quanto la retorica che l’ha circondata: è stata così carica d’odio, razzista e divisiva, che si può affermare abbia condotto alla morte di Cox”. Poi ha chiarito: “Il mondo è oggi pieno di voci d’odio e di rabbia, ma se c’è una cosa che ho imparato durante gli anni trascorsi in giro per il pianeta, incontrando persone diverse, e con culture differenti, è che sono più le cose che abbiamo in comune come essere umani rispetto a quelle che ci dividono”. Il pensiero corre velocemente al suo prodotto: “Si parla tanto di muri”, continua Wales, mentre mostra una foto del candidato repubblicano alla presidenza della Casa Bianca: Donald Trump. Poi una slide dal titolo significativo: “Questo non è il nostro mondo: Wikipedia è per creare ponti, non muri. È una forza di conoscenza e la conoscenza è una forza di pace e comprensione reciproca”. Wikipedia non si riconosce in questo mondo, ma continuerà a combattere per cambiarlo, per creare ponti, sentieri, strade, perché infondo questo è il senso di essere umani: essere uniti.

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