Avrebbe compiuto 133 anni oggi Coco Chanel la diva che cambiò il modo in cui le donne percepivano la loro immagine e che morì nel 1971.
Chanel morì il 10 gennaio 1971 in una camera dell’Hôtel Ritz. In seguito alla sua morte la maison venne gestita dai suoi assistenti: nel 1971, Gaston Berthelot, Jean Cazaubon e Yvonne Dudel si presero cura dell’atelier. Dal 1983 la maison venne affidata a Karl Lagerfeld. Oggi sarebbe stato il suo compleanno ed è impossibile non rivolgerle un pensiero, dato che, nonostante siano passati più di 100 anni, la stilista influenza ancora la percezione che la donna ha di sé.
Non pensare a lei con la sua sigaretta sempre accesa in una mano, il filo di perle al collo e l’abito nero è impossibile, ma non è solo questo il motivo per cui se ne parla. Oltre alla sua carriera costellata di successi, la sua battaglia più grande fu quella per l’affermazione della donna all’interno della società. Attraverso la moda, rappresentò il nuovo modello femminile che stava sviluppandosi nel 900: una donna dinamica, che lavorava e che non poteva più essere schiava dell’abbigliamento costrittivo della Belle Époque. Portò la lunghezza delle gonne sotto il ginocchio e abbassò il punto vita, introdusse l’utilizzo dei pantaloni femminili.
Coco ha creato la nuova donna del XX secolo, una donna che afferma la propria femminilità non per contrasto, ma per paradosso, attraverso la rivisitazione di abiti maschili. Impossibile non prenderla ad esempio oggi, momento storico in cui la donna sta rivendicando i suoi diritti, imponendosi in un modo maschilista. Da Angela Merkel a Hillary Clinton la rivoluzione femminile è in atto e ha le sembianze e l’esempio di una donna scomparsa negli anni ’70. La vita è fatta di rivincite e conquiste, di vittorie ed emancipazione, un’idea che nasce proprio insieme a Coco, la diva che riscrisse completamente le regole dell’essere donna.
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