Jackie Chan, attore, regista, produttore cinematografico, artista marziale, comico, sceneggiatore, imprenditore, stuntman, doppiatore, cantante hongkonghese riceverà a novembre un oscar per la sua incredibile carriera costellata di successi.

La decisione è stata presa dalla speciale commissione dell’Academy e il suo nome scelto tra quelli di una lunga lista. Grande delusione per la regista italiana Lina Wertmuller, fino all’ultimo data tra i favoriti. Oltre all’attore, il Governors Award alla carriera è andato al documentarista Frederick Wiseman, alla montatrice inglese Anne V. Coates e al direttore casting Lynn Stalmaster. Insomma per quest’anno nel Bel Paese non celebreremo nessuna carriera. Jackie Chan, comunque, lo scorso agosto era stato incoronato da Forbes come il secondo fra gli attori più pagati al mondo grazie ai 61 milioni di dollari guadagnati fino a quel momento nel 2016; davanti a lui solo la star di Fast and Furious, Dwayne Johnson.

Chan è uno dei più famosi attori al mondo di action movies orientali: ha girato oltre cento film ed è conosciuto per il suo particolare stile di combattimento che fonde le arti marziali cinesi alla mimica tipica del cinema muto, con l’utilizzo di spettacolari scene d’azione in cui si mette in gioco in prima persona e l’utilizzo di armi improvvisate e non convenzionali. Dal 2013 è un membro della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, l’istituzione consultiva incaricata di rappresentare i principali partiti politici della Repubblica Popolare Cinese.

Con 131 film all’attivo e una carriera iniziata a Hong Kong sin da quando era un bambino, e passata poi per Hollywood, a 62 anni Jackie Chan, rimane una stella originale e un modello inarrivabile per Hollywood: ha fuso la comicità slapstick del muto con le arti marziali, decidendo di non avere (quasi) mai una controfigura. Il mix vincente che l’ha, poi, condotto, con entusiasmo e determinazione, all’Oscar.

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