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Zerocalcare, stop dagli Usa: negato il visto. E Facebook si scatena

Il “fumettaro” romano Zerocalcare, idolo dei fan del graphic novel, non potrà andare al New York Comic Con. E ironizza: “…e ora mi attacco al c ****”

“Di come dovevo andare domani al NewYork Comicon e invece mi attacco al c****”. Così, in maniera colorita e anche autoironica, il fumettista romano Zerocalcare – lui si definisce un “fumettaro” – ha spiegato sui social media le ragioni per cui è andato a monte un suo previsto viaggio negli Stati Uniti. Michele Rech, in arte Zerocalcare, avrebbe dovuto partecipare al New York Comic Con, la maggiore fiera del fumetto e della cultura pop dell’East Coast americana. Invece niente di tutto ciò. E per un banale problema di visto che non gli è stato concesso. Sul suo profilo Facebook Zerocalcare ha postato una serie di vignette, e ha precisato di non aver ottenuto il visto perché, ha spiegato, “sono stato in Siria e in Iraq nel 2015“.

Al post è abbinato uno speciale “disclaimer per tutti quelli laureati in Scienze della Sapientologia postuma dei commenti su Facebook: sì, scopro ora che c’era un altro modo di ottenere un visto speciale previo colloquio personale in ambasciata…”. Migliaia i like sulla pagina Facebook dell’artista. E molte centinaia i commenti dei fan. Osservazioni e messaggi di tutti i tipi. Anche in alcuni casi di rimprovero. Come quello di Gianfranco Ambrosi, che lo accusa: “La colpa è tua – scrive rivolto al suo idolo -. Chi va in paesi con guerre o che hanno casini con gli USA (tipo Sudan) non ha approvata l’ESTA in automatico. Sono le loro leggi…”. Non manca però l’ironia. Scrive Nicola Usala: “Io ci sono stato a New York, una Rebibbia più grande, niente di che”, alludendo al fatto che Michele Rech-Zerocalcare vive a Roma in zona Rebibbia.

Per approfittare, nel senso buono del termine, dell’occasione del mancato viaggio negli Stati Uniti di Zerocalcare, si fa viva anche Greenpeace. Che dal suo account ufficiale posta un esplicito invito: “Michele, non tutte le ‘autorizzazioni non concesse’ vengono per nuocere! Abbiamo un’alternativa da proporti: sali a bordo della Rainbow Warrior con noi! Accendiamo il sole a Lampedusa e torniamo”.

Zerocalcare, stop dagli Usa: negato il visto. E Facebook si scatena

Photo credits: Facebook

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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