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Fabrizio Corona, ecco chi è il re dei paparazzi

Da Lele Mora a Vallettopoli passando per la televisione, la fama, la gloria e il carcere. Identikit del “ragazzaccio” siculo-milanese diventato l’incubo dei vip.

Il re dei paparazzi, il cattivo ragazzo che piace alle donne, l’incubo dei vip. Sono molti ormai gli italiani che potrebbero affibbiare un nomignolo a Fabrizio Corona, entrato di prepotenza già da molti anni a far parte in pianta stabile del grande palcoscenico della cronaca nazionale. Fra soldi, ricatti, atteggiamenti sopra le righe, interviste televisive lunghe e spettacolari come confessioni davanti alla psicoterapia del piccolo schermo. E dopo aver coinvolto negli scandali di estorsioni vere o presunte (ma che lui ha sempre negato essere tali) molti vip fotografati in situazioni intime o delicate dai suoi collaboratori: dai calciatori come Francesco Totti e David Trezeguet, alle showgirl come Flavia Vento, ai rampolli delle grandi famiglie industriali come Lapo Elkann.

Ma Fabrizio c’è. Di nuovo “dentro”, in carcere. Ma c’è: perché adesso si torna a parlare di lui comunque. Chi è davvero il guascone milanese di origini siciliane? Scarcerato nel giugno 2015 dopo due anni e mezzo di detenzione, quasi un anno fa, dopo l’affidamento alla comunità di don Mazzi, aveva potuto tornare a vivere in casa sua, a Milano. Con l’affidamento in prova. E’ durato poco, fino all’arresto di queste ore (LEGGI ANCHE: FABRIZIO CORONA E FRANCESCA PERSI ARRESTATI). In manette anche Francesca Persi, titolare dell’Atena, l’agenzia che si occupa di eventi e promozioni. Corona e Persi sono accusati di intestazione fittizia di beni in relazione al sequestro di 1,7 milioni di euro avvenuto nei giorni scorsi. L’ex fotografo ha anche l’aggravante di aver commesso il fatto durante l’affidamento in prova ai servizi sociali (LEGGI ANCHE: TUTA LA VERITA’ SU FABRIZIO CORONA)

Lo scorso luglio, tra l’altro, Corona era stato già “ammonito” e fatto oggetto di restrizioni nelle prescrizioni per una vacanza a Capri non autorizzata, con tanto di foto hot su uno yacht pubblicate su riviste di gossip. La storia di Fabrizio comincia però da lontano. Nel 1998 incontra Lele Mora, agente dei vip, e collabora con lui. Nel 2001 a Milano fonda quindi la Corona’s, agenzia fotografica che fallirà il 9 dicembre 2008. Diventa sempre più chiacchierato e popolare, tanto che viene soprannominato “Re dei Paparazzi”, nonostante non abbia mai scattato una foto, come dichiarerà più volte nel corso degli anni. Fabrizio viene arrestato per la prima volta il 13 marzo 2007, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Potenza, denominata Vallettopoli. Sconta 77 giorni di carcere, finisce agli arresti domiciliari e, dopo sei anni di processo, viene condannato in via definitiva a 1 anno e sei mesi di reclusione per il filone di Milano nel 2011 e a 5 anni per quello di Torino nel 2013. Corona ha sempre detto che, su circa 100.000 servizi realizzati, solo 7 sono stati venduti a privati. Dove sta la verità? Ognuno creda quel che vuole. Corona è riuscito a creare un personaggio forte e divisivo. Lui è così: o lo si ama, o lo si odia.

Fabrizio Corona, ecco chi è il re dei paparazzi

Photo Credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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