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Austria, la casa di Hitler sarà rasa al suolo. Potrebbe diventare un supermercato

A Braunau am Inn, nel 1889, nacque Adolf Hitler. Il governo austriaco vuole abbattere l’edificio per evitare i “pellegrinaggi” dei neonazisti.

Anni di battaglie giudiziarie. Poi l’annuncio, in queste ultime ore, da parte del ministro dell’Interno austriaco, Wolfgang Sobotka: la casa austriaca dove nel 1889 nacque Adolf Hitler, nella cittadina di Braunau am Inn, sarà abbattuta per essere sostituita con un nuovo edificio. Il progetto del governo, guidato dal socialdemocratico Christian Kern, mira a cancellare ogni legame con il dittatore, considerato che la zona è luogo di pellegrinaggio dei neonazisti. Il ministro Sobotka ha parlato di “accurata ristrutturazione architettonica che cambi l’effetto simbolico dell’edificio”. ”Della casa di Hitler a Braunau am Inn – ha sottolineato – resteranno solo le fondamenta, al suo posto nascerà un nuovo edificio con scopo caritatevole o amministrativo”.

Sul tema era in corso da tempo un aspro dibattito: l’abitazione infatti, in pieno centro cittadino, era sotto tutela artistica e storica. Recentemente, anche il leader dell’estrema destra e candidato alla presidenza Norbert Hofer, aveva auspicato che l’edificio venisse distrutto. Quest’anno il governo aveva approvato un progetto di legge per ottenere l’esproprio dell’edificio. Dal canto suo, Gerhard Baumgartner, direttore del centro austriaco di documentazione sulla Resistenza, invita a una “spoliticizzazione completa” del luogo e propone di trasformare l’abitazione o in una caserma dei pompieri o, anche, in un supermercato.

Davanti alla casa di Hitler c’è una semplice lapide, che ricorda le vittime del nazismo e del fascismo, e recita: “Per la pace, la libertà e la democrazia. Mai più il fascismo. I milioni di morti sono un monito“. Ogni anno, nel giorno del compleanno del Führer, gruppi di nostalgici nazisti si riuniscono davanti alla palazzina gialla. In termini di abbattimenti, c’è comunque da ricordare la celebre casa di villeggiatura del Führer sulle alpi bavaresi: il Berghof fu distrutto nel 1952 con la dinamite. Ma i pochi ruderi rimasti nel bosco sono tuttora un luogo di pellegrinaggi nazisti. “Non si può annullare la storia con le ruspe”, critica il quotidiano Der Standard.

Austria, la casa di Hitler sarà rasa al suolo. Potrebbe diventare un supermercato

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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