Nel 1984 Steve McCurry la ritrasse in fotografia. Aveva appena 12 anni. Ma oggi Sharbat, “la ragazza afgana” del National Geographic, vive ancora povera, in un campo profughi. E in questi ultimi giorni è stata arrestata.
È difficile la vita di Sharbat Bibi. Lo è stata in passato e lo è anche adesso. Donna ancora giovane – ha 44 anni – Sharbat, forse suo malgrado, è nota alle cronache e, in parte almeno, anche al grande pubblico. È lei, infatti, la famosa giovanissima rifugiata dagli occhi verdi, immortalata in una celebre copertina del National Geographic come “La ragazza afgana”, nel 1984. Uno dei più grandi fotografi del mondo, Steve Mc Curry, le fece un ritratto strepitoso, entrato di diritto a pieno titolo fra le foto più belle in assoluto degli ultimi decenni.
Provate a piazzare queste due parole – ragazza afgana – in fila su Google, o sui social network. E vedrete. Le ultime notizie di Sharbat risalgono a queste ultime ore. La donna è stata arrestata a Peshawar in Pakistan. Agenti della Agenzia federale di indagini (Fia) si sono recati a casa sua e le hanno contestato il reato di falsificazione del Documento nazionale di identità computerizzato (Cnic) pachistano. Già alla fine del febbraio 2015 i documenti di identità concessi a Sharbat Bibi e a due suoi presunti figli erano stati annullati perché ritenuti falsi.
Nel 1984 il fotografo Steve McCurry scattò la celebre immagine di Sharbat, che allora aveva appena 12 anni, in un campo profughi di Peshawar dove era appena arrivata. La ragazza divenne famosa come la “Monna Lisa della guerra afgana”. Diciassette anni dopo, nel 2002, il fotoreporter ritornò in Pakistan per cercare la giovane, rimasta anonima. La ritrovò sposata e con tre figli nel campo profughi di Nasir Bagh. Nel nuovo scatto, pubblicato sul National Geographic, comparve con gli stessi occhi verdi magnetici che la resero famosa in tutto il mondo (nella foto che pubblichiamo in alto, gli scatti di McCurry alla donna da giovane e da adulta). Oggi Sharbat continua la sua vita difficile. Ancora a Peshawar. Ancora nella povertà. No, la foto più bella del mondo non le ha portato fortuna.
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