Tanti auguri alla poliedrica Sandra Milo
Nel 1933, a Tunisi, nasceva la celebre Salvatrice Elena Greco, nome d’arte Sandra Milo, attrice e conduttrice italiana. Ha preso parte a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Il giorno più corto, Giulietta degli spiriti e soprattutto 8½, premiato con l’Oscar ed è stata tra le protagoniste del cinema italiano degli anni sessanta.
Salvatrice Elena Greco nasce a Tunisi e trascorse l’infanzia a Vicopisano, borgo medievale poco distante da Pisa. A 15 anni, nel 1948, sposa il marchese Cesare Rodighiero: rimane incinta, ma il bambino morirà alla nascita a causa di un parto prematuro. I due si separano dopo 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l’annullamento dalla Sacra Rota. Debuttò al cinema, con il nome d’arte Sandra Milo, accanto ad Alberto Sordi, in Lo scapolo nel 1955. Si è sempre contraddistinta dalle altre attrici per le sue qualità attoriali, per le sue forme esuberanti e vistose e per la sua voce ingenua da bambina.
Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore Moris Ergas, che poi la sposò, nel film Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto in Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli. Si aprì così per la Milo una felice stagione di film d’autore. Nel 1961 è protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio Pietrangeli. Nello stesso anno la sua carriera conobbe una brusca interruzione dopo la stroncatura al Festival di Venezia di Vanina Vanini, tratto da un racconto di Stendhal e ancora una volta firmato da Roberto Rossellini. Il film, e soprattutto la recitazione della Milo, viene accolto con aspre critiche e l’attrice venne sarcasticamente soprannominata Canina Canini. Nel 1962 torna al cinema con Il giorno più corto di Sergio Corbucci, dove recita al fianco di Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi. Cruciale fu l’incontro con Federico Fellini, con il quale inizierà anche una relazione clandestina durata 17 anni. Nei due capolavori di Fellini 8½ e Giulietta degli spiriti, Sandra è una femme fatale ironica e disinibita, che oltre a incarnare l’immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall’aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come Miglior Attrice non protagonista.
Il matrimonio con Moris Ergas (da cui nacque Deborah, giornalista televisiva) e successivamente quello con il Dottor Ottavio De Lollis (con la nascita di Ciro e poi di Azzurra), misero in secondo piano la sua attività cinematografica, che si interruppe definitivamente in favore della famiglia. Solo nel 1982 tornò al cinema per alcune apparizioni. Nel 2007, durante una intervista a Buona Domenica di Canale 5, ha raccontato di aver contribuito molti anni prima ad alleviare le sofferenze della madre in fin di vita, schierandosi apertamente a favore dell’eutanasia. Nel racconto l’attrice parla della madre che “Si stava consumando con un dolore immenso e senza fine. Così, mi chiese di aiutarla a morire. Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. Non credo che sia vero quando si dice che tutto questo è falsa pietà. So che c’è molta gente a favore e molta contro, ma bisogna provarlo, come si fa a dire ‘No, continua a soffrire’, se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l’ha colpita? La gente deve poter morire con dignità.”
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