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Michelle Hunziker, gli anni bui: “Per cinque anni prigioniera di una setta”

Michelle Hunziker, la showgirl svizzera, ormai neutralizzata italiana, che ha conquistato tutti per la sua bellezza e simpatia, ha raccontato per la prima volta un periodo buio della sua vita in cui si era allontanata dalla famiglia e dagli amici.

Un racconto inedito quello di Michelle Hunziker, che mostra la fragilità dell’essere umano e quanto sia facile cadere in una trappola. Per la prima volta, la showgirl svizzera ha fatto un salto nel passato, di quando aveva vent’anni ed era la moglie di Eros Ramazzotti e la mamma di Aurora. Questa scelta per raccontare un periodo buio, per un motivo ben preciso: “Mettere in guardia quelli che rischiano di cadere nella rete di un guru“. Una storia che ha tenuto nascosta a tutti, tranne al marito Tomaso Trussardi e in anteprima al Corriere della Sera, in vista dell’uscita del suo primo libro Una vita apparentemente perfetta. 

La Hunziker ha esordito decisa, come “il generale” descritto dalla figlia Aurora: “È un’epoca infestata da life-coach: solo a sentire la parola mi viene da schiaffeggiarli, il maestro di te stesso sei solo tu“, ma subito si comprende il motivo di quanta durezza: “È la prima volta che racconto questa storia. Finora ho nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne ho parlato è stato Tomaso. Quando ci siamo conosciuti abbiamo condiviso tutto: lui i suoi lutti e io la mia esperienza dei cinque anni in una setta. Una volta uscita da lì è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta”.

Il tutto è iniziato da un’ossessione, che aveva a vent’anni: i capelli. Era un periodo felice, era sposata con Eros ed era mamma della piccola Aurora, ma: “Al mattino quando aprivo gli occhi controllavo lo stato del cuscino”. Michelle ha continuato il racconto spiegando che aveva provato di tutto e in quella fase le è stato molto vicino il manager Franchino Tuzio, scomparso lo scorso 14 ottobre e al quale la Hunziker ha dedicato il libro. A un certo punto, la showgirl ha deciso di provare con la pranoterapia e dopo le prime sedute si avvicina una donna, Clelia, con la quale si confida e comprende di avere una ferita: il rapporto interrotto col padre, alcolizzato. Intanto i capelli ricrescono e lei si riavvicina al padre: “Mi ha fregato così restituendomi l’amore di mio papà. Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre. fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei“.

L’inizio dell’incubo per Michelle, che ha spiegato la prima regola della setta è quella di mantenersi puri curando l’igiene personale, praticando l’astinenza sessuale e tenersi lontano da chi aveva energia negativa, solo in questo si poteva conquistare il mondo. Intanto il matrimonio finiva e la carriera decollava: “Ovviamente il merito non era mio, ma del fatto che fossi diventata una guerriera della luce” spiega Michelle; mentre si allontanava sempre di più dai suoi cari: “La setta filtrava le chiamate: mia mamma veniva sempre respinta”, oppure il Natale al buio: “Chiamavo festosa Aurora, in vacanza col papà, fingendo di avere gente a cena, per poi passare il resto della sera in silenzio“. Nel 2006, arriva la forza e la consapevolezza e Michelle lascia la setta: “Ho trovato una guida spirituale, frate Elia, che mi ha permesso di incontrare padre Amorth: mi ha rassicurata e poi mi ha benedetto. Oggi non ho rancori ho scoperto la fragilità della setta. Vorrei solo dire ai ragazzi di credere negli affetti veri e non nei ‘maestri’. Se è capitato a me non deve per forza capitare a tutti”.

Michelle Hunziker, gli anni bui: "Per cinque anni prigioniera di una setta"

Photo Credits Facebook

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