La Corte distrettuale di Kyoto ha emesso la sentenza contro una donna di 70 anni colpevole dell’uccisione di tre uomini: secondo la polizia la donna avrebbe tentato di ucciderne anche un quarto ma sarebbe stata fermata in tempo. Ora la vedova nera è stata condannata alla pena di morte.

Una donna di 70 anni sarebbe la responsabile della morte di tre uomini, uno dei quali era suo marito: secondo la corte sarebbe stata capace di far bere intenzionalmente del cianuro alle sue vittime, in modo da consegnarle a morte certa.

“Si tratta di casi con premeditazione. Sono stati atroci e malevoli. Non ho altra scelta che imporre la pena suprema”, ha dichiarato il giudice che ha proclamato la sentenza definitiva per la vedova nera, soprannominata cosi dalla stampa nipponica, condannandola alla pena di morte. Secondo la corte esisterebbe una premeditazione nella morte dei tre uomini: la donna avrebbe somministrato il veleno con lo scopo di avvelenare i tre uomini in modo da prendere per se l’eredità.

Gli avvocati della donna hanno annunciato che faranno ricorso in quanto sostengono che la vedova nera sia affetta da demenza senile e non sia capace di intendere e di volere. La corte d’accusa ha però dimostrato che la donna ha somministrato il cianuro sono dopo che gli uomini l’avevano scelta come erede: questo le ha premesso di mettere da parte una vera fortuna, motivo per il quale il giudice l’ha reputata perfettamente cosciente delle sue azioni. La donna, nonostante la condanna a morte, ha dichiarato di essere pronta ad affrontare le consseguenze e che “Anche se dovessi essere uccisa domani, morirei con il sorriso”. Il processo è durato 135 giorni, diventando il secondo più lungo di sempre in Giappone, ed ha attirato cosi tanta attenzione che quasi 500 persone hanno richiesto di assistere in aula.

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