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Bataclan, i tatuaggi dei sopravvissuti per non dimenticare e per ricominciare a vivere [FOTO]

Un disegno, una scritta, una data impressa sulla pelle con un tatuaggio per non dimenticare e rinascere come terapia: è la scelta di alcuni sopravvissuti all’attentato terroristico del 13 novembre 2015 a Parigi.

Sono passati due anni dalla sera di venerdì 13 novembre 2015. Dalle 21.42 alle 00.23, quando in Francia a Parigi vi è stato l’attacco più lungo e sanguinoso della storia recente. Due ore e quaranta minuti, in cui furono colpiti lo Stade de France, diversi ristoranti e bar e il teatro Bataclan. Quella notte 130 persone persero la vita, 368 furono ferite e altre furono prese in ostaggio. Alcuni dei sopravvissuti all’attacco terroristico hanno scelto di ricordare quella notte con un tatuaggio. Chi ha scelto l’inchiostro per coprire la cicatrice, la ferita riportata, chi per ricominciare a vivere, ma per tutti è il simbolo per ricordare e sopportare il dolore di quella tragica e sanguinosa notte.

Il fotografo Joel Saget, dell’agenzia AFP, ha fotografato alcuni dei sopravvissuti che hanno scelto questa forma di terapia e ha deciso di pubblicare questa serie di scatti in occasione proprio del secondo anniversario dell’attento. “Era venerdì 13, eravamo in 13 amici sotto il palco e ne siamo usciti vivi“, le parole di Ludmila Profit, una ragazza che si trovava all’interno del Bataclan per assistere al concerto degli Eagle of Death Metal, che ha deciso di disegnare sulla sua pelle il numero 13 al centro di un quadrifoglio e sotto ha scritto “fuck”, che è una dedica per i terroristi. Proprio all’interno del teatro vi sono stati il maggior numero di morti, 89. Come Ludmila, anche Laura Leveque si trovava al concerto e ha raccontato la sua storia: “Ho navigato nel sangue, ricoperta di corpi. Sono stata imbevuta di vittime e ho avuto la sensazione di camminare con dei corpi della spalla“. Laura ha deciso di tatuarsi un enorme corvo sulla spalla, con un serpente che si morde la coda e ha spiegato: “Per rappresentare il ciclo della vita e della morte e dei fiori che crescono sul campo di battaglia”.

Come le due ragazze Ludmila e Laura, quella sera nel teatro c’era anche David Frit Goeppinger, che si è ritrovato tra gli ostaggi del Bataclan e lui ha deciso di imprimersi la data di quella notte sull’avambraccio: “Ne sono uscito senza alcuna ferita. Per questo volevo un tatuaggio per ancorarmelo e scrivermelo addosso“. C’è chi come Sophie è stata colpita da una pallottola, riportando una cicatrice sulla gamba, che ha deciso di nasconderla disegnandosi un’enorme Calavera Catrina messicana, icona del giorno dei morti, che si affaccia sulla coscia. Anche Nahomy Beuchet ha scelto un tatuaggio come terapia, facendosi imprimere sulla pelle a tre mesi dalla strage il Bataclan sul braccio, con la data e la dedica “Peace, love et death metal“, il titolo dell’album della band americana che suonava nel teatro quella sera. Molti sopravvissuti hanno scelto di tatuarsi il motto di Parigi “Fluctuat nec mergitur“, che significa ‘Sbattuta dalle onde ma non affonda’. Queste sono solo alcune delle storie di chi ha scelto un tatuaggio come terapia per esorcizzare le paure, piangere, rinascere, ricordare e ringraziare di essere ancora in vita.

Bataclan, i tatuaggi dei sopravvissuti per non dimenticare e per ricominciare a vivere [FOTO]
Laura Leveque, 32 anni, era al Bataclan. Ha scelto di tatuarsi un corvo, un serpente che si morde la coda e i fiori, simbolo del ciclo della vita e della morte.
Bataclan, i tatuaggi dei sopravvissuti per non dimenticare e per ricominciare a vivere [FOTO]
Ruben è rimasto 6 mesi in ospedale e si fatto imprimere il motto di Parigi: “Fluctuat nec mergitur”.
Bataclan, i tatuaggi dei sopravvissuti per non dimenticare e per ricominciare a vivere [FOTO]
Ludmila Profit, 24 anni, era al Bataclan. Un quadrifoglio, con il 13 al centro e “fuck”, una dedica per i terroristi.
Bataclan, i tatuaggi dei sopravvissuti per non dimenticare e per ricominciare a vivere [FOTO]
Fanny era al Bataclan. Lei si è salvata, ma il fidanzato Olivier è morto. Si è fatta tatuare: “A volte hai bisogno di lasciar andare le cose”.
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Stephanie Zarev, 44 anni, ha scelto una fenice: “Ci sono ancora tante cose belle da vivere”.
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David Fritz Goeppinger, 25 anni, era al Bataclan. La data 13/11 in numeri romani e il simbolo V/V, che vuol dire Cinque prima e cinque dopo l’attentato.
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Manon Hautecoeur era nei pressi del ristorante Petit Cambogde. Un leone e il motto di Parigi “Fluctuat nec mergitur”.
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Alexandra era al bar Carillon. Il motto di Parigi “Fluctuat nec mergitur”.
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Sophie, era al Bataclan. Ha tatuato Calavera Catrina, icona del giorno dei morti messicano.
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Nahomy Beuchet, 19 anni, era al Bataclan. Ha scelto di disegnarsi il teatro, con la data e la scritta: “Peace, love e death metal”, titolo dell’album degli Eagle of Death Metal.
Photo Credits Facebook

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