La modella russa Anastasia Reshetova è diventata vittima di bullismo dopo le critiche feroci da parte di alcuni haters, che hanno preso di mira i suoi piedi.
Nel mare magnum internettiano esistono i fan come gli haters dei personaggi famosi. La giovanissima e bellissima modella russa, Anastasia Reshetova, come tutte le sue colleghe è molto attiva sui social e su Instagram, conta circa 1,6 milioni di follower, ma purtroppo negli ultimi giorni è stata vittima di bullismo. Ad essere stati criticati sono stati i suoi piedi, la modella, che calza il numero 42, pubblica molti scatti e alcuni con indosso costumi da bagno. Invece dei soliti commenti complimenti, gli utenti si sono scatenati scrivendo: “Grandi come barche”, “Delle pinne da impedire la vista del panorama” oppure “Non si vergogna?”.
Per la ventunenne Anastasia non è la prima volta, che viene attaccata sui social. Già in passato, dopo la Moscow Fashion Week, la modella è stata criticata per il suo peso, perché o troppo magra o troppo grassa. La giovanissima ha raccontato al Daily Mail, che anche durante l’adolescenza aveva ricevuto critiche feroci sul suo fisico, che l’avevano portata ad avere dei problemi. Anastasia ha dichiarato: “Non avrei mai pensato che mi sarei sentita così a mio agio. A scuola sono stata oggetto di bullismo sia da parte dei maschi che delle femmine. Come si dice, sei giudicata per come appari. In un modo o nell’altro, le persone faranno attenzione all’aspetto esteriore, e solo dopo vedranno quello che c’è dentro”.
Alcuni haters hanno creato anche un soprannome per Anastasia, appellandola “Flipper feet“, ovvero ‘piedi a pinna’. Fortunatamente per la terza classificata al concorso di Miss Russia 2014, a difenderla ci hanno pensato i suoi fan, che hanno condiviso con lei i problemi che le accomunano, come ad esempio: “Ho anche io il 41 di piedi ed è davvero difficile trovare un bel paio di scarpe, ma a chi importa?”, un’altro fan le ha scritto: “Non è la cosa peggiore del mondo. Gli hater vogliono trovare una piccola cosa su di te di cui possano lamentarsi”.
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