Donatella Versace svela come è uscita dall’incubo della cocaina
Donatella Versace, pilastro indiscusso del mondo della moda, ha raccontato durante un’intervista rilasciata al sito “Ssence” di alcuni momenti che hanno cambiato drasticamente la sua vita. Dalla dipendenza da cocaina, alla disintossicazione fino alla morte del fratello: tutti episodi che hanno contribuito a creare uno scudo protettivo per tutelare il suo carattere fragile.
Donatella Versace ha rilasciato una lunga intervista al sito “Ssence” in cui ha raccontato tutte le sue fragilità spiegando come mai negli anni ha dovuto costruire intorno a sé l’immagine di donna forte e a volte gelida all’apparenza. Molti invece sono stati i momenti delicati nell’arco della sua vita, che l’hanno messa a dura prova: la stilista infatti ha dovuto combattere con la dipendenza da cocaina.
A raccontarlo è stata lei stessa, partendo dalla morte del fratello Gianni, quando a seguito di quel triste evento lei è diventata il nuovo volto del marchio. Infatti Donatella ha dichiarando: “Ero il nuovo volto di Versace. Chi avrebbe voluto indossare gli abiti ideati da una designer debole, instabile, che perde la testa a causa della droga e si auto-commisera? Nessuno! Così ho creato una Donatella distante, aggressiva, spaventosa“. Ma l’omicidio di Gianni Versace, non faceva altro che tormentare l’animo di Donatella che decide di impegnare completamente il suo tempo nel lavoro, diventando schiava della cocaina per 18 lunghi anni: “I rari momenti in cui rimanevo sola con la mia dipendenza, mi rendevo conto di essere molto, molto malata… ma un nuovo impegno era sempre dietro l’angolo. Alcune sere non mi controllavo più e mi umiliavo davanti ai miei figli. L’odio che provavo verso me stessa aumentava di giorno in giorno”.
Ma fortunatamente Donatella è riuscita ad uscirne grazie all’amico Elton John che, con un jet privato, l’ha portata in un centro di disintossicazione in Arizona. “La dipendenza ha lo stesso effetto su tutti. Peggio delle crisi di astinenza è lo choc che si vive quando si torna nella realtà. La droga mi ha impedito di vedere quante cose brutte ci fossero attorno al business della moda“.