La primavera dovrebbe portare allegria e felicità, la stagione che cambia e le giornate che si allungano: eppure esiste una sindrome primaverile che invece del buonumore porta malinconia, stanchezza e spossatezza: una vera e propria “tristezza primaverile”. Ecco cos’è e come si combatte…

La primavera è da sempre simbolo di buonumore, allegria, giornate più lunghe e aria frizzantina che incide positivamente sull’umore. Eppure non tutti sanno che la primavera può portare con sé anche una vera e propria “tristezza primaverile”; tra malinconia e stanchezza, ecco di cosa si tratta e cosa comporta questa particolare “sindrome“.

Gli stati emotivi difficili e problematici, è stato rilevato, sono spesso proprio legati al cambio di stagione e tendono ad accentuarsi con l’innalzarsi delle temperature (contrariamente a quanto si pensa, e cioè che il sole e le belle giornate portano solo allegria). L’allungarsi delle giornate e le ore in più di luce è vero che favoriscono il rilascio di endorfine e conseguentemente del buonumore, ma tendono anche a provocare stati di ansia e difficoltà nell’addormentarsi. E dunque la mattina si fa molta più fatica ad affrontare la giornata, con un senso di spossatezza che sembra più tipico dell’estate.

Per chi è già soggetto agli stati di ansia, al fine di risolvere il problema, bisognerebbe lavorare su più fronti: si può partire dall’intervento medico o con tecniche di rilassamento, yoga e fitoterapia. Anche con la meditazione si ottengono ottimi risultati e non sottovalutate l’assunzione di magnesio e calcio. Fondamentale è anche l’alimentazione: concedetevi qualche sfizio in più e un quadratino di cioccolato fondente extra (70% di cacao) può essere una fonte di energia e di buonumore immediato! Infine pensate che la primavera non a caso è simbolo di allegria e dunque cercate di scacciare tutti i pensieri negativi, concedetevi una passeggiata in più all’aria aperta e tutti i pensieri tristi voleranno via!

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