Oggi, martedì 31 luglio 2018, Marte sarà alla minima distanza dalla Terra. Dopo lo spettacolo dell’eclissi lunare, tutti nuovamente col naso all’insù per osservare il Pianeta Rosso, dove pochi giorni fa è stata scoperta l’esistenza di un lago di acqua salata e allo stato liquido. Ecco tutti i dettagli…

Nei nostri occhi è ancora vivo il ricordo dello straordinario spettacolo offerto dall’eclissi di Luna, ma è già tempo di tornare col naso all’insù a riosservare il cielo: oggi, martedì 31 luglio 2018, è infatti il giorno in cui Marte sarà alla minima distanza dalla Terra, cioè 57.590.630 chilometri. Oggi, il pianeta rosso sarà ben visibile a partire dal tramonto: sorgerà verso sud-est, pochi gradi al di sotto della Luna, nella costellazione del Capricorno, per poi raggiungere la distanza minima dalla Terra attorno alla mezzanotte della notte fra il 31 luglio e il primo agosto. Marte resterà poi visibile per gran parte della notte. A partire da metà agosto, le orbite di Marte e della Terra allontaneranno i due pianeti e la luminosità del pianeta rosso inizierà a indebolirsi.

Silvia Casu, dell’osservatorio di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha spiegato all’Ansa che l’avvicinamento di Marte alla Terra è “un’occasione ghiotta per le osservazioni scientifiche. Ad esempio, nei giorni scorsi la Nasa ha potuto scattare alcune immagini di Marte che mostrano una tempesta di sabbia globale”. Questi appuntamenti, inoltre, sono un’opportunità per le agenzie spaziali per programmare il lancio di nuove missioni, come avverrà nell’ottobre 2020 (quando Marte si riavvicinerà alla Terra): l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lancerà la missione ExoMars 2020, mentre la Nasa farà lo stesso con la missione Mars 2020, entrambe con l’obiettivo di trovare tracce di vita sul pianeta rosso.

Nei giorni scorsi, ha fatto scalpore la scoperta di un lago di acqua salata e allo stato liquido, localizzato a un chilometro e mezzo sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte. La scoperta del radar italiano Marsis della sonda Mars Express è stata pubblicata su Science, presentata da Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Università Roma Tre, Sapienza e Gabriele d’Annunzio (Pescara), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

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