Non solo castagne e tartufo in autunno, ma anche tanta cultura. Tra le numerose mostre in programma in Italia per questa stagione, spiccano cinque appuntamenti con l’arte da non mancare assolutamente. Scopriamo insieme quali…

ARTISSIMA 2018

Artissima, la fiera d’arte dedicata esclusivamente al contemporaneo, si terrà dal 2 al 4 novembre all’Oval di Torino. Collezionisti, professionisti del settore e appassionati sono chiamati a curiosare tra gli stand delle 195 gallerie internazionali che esporranno tra i corridoi della fiera torinese. Le sezioni di Artissima sono otto, di cui quattro selezionate da un comitato di galleristi che partecipano alla fiera (Main Section, New Entries, Dialogue, Art Spaces & Editions) e altre quattro scelte da un board di curatori e direttori di musei internazionali (Present Future, Back to the Future, Disegni, Sound). Una novità dell’edizione di quest’anno è proprio Sound, una sezione dedicata alle sonorità contemporanee allestita alle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino (Corso Castelfidardo 22) – nella quale saranno presentati sedici progetti a cura di Yann Chateigné Tytelman e di Ginevra e Nicola Ricciardi.

Marina Abramović, The House with the Ocean View 2002-2018, installazione multimediale. New York, Abramović LLC. Courtesy of Marina Abramović Archives e Sean Kelly, New York, MAC/2017/072. Credit: Ph. Attilio Maranzano. Courtesy of Marina Abramović Archives Marina Abramović by SIAE 2018.

MARINA ABRAMOVIĆ – THE CLEANER

C’è tempo fino al 20 gennaio per visitare Marina Abramović – The cleaner, la prima grande retrospettiva in Italia dedicata all’artista serba che ha aperto a fine settembre a Palazzo Strozzi (Firenze). Marina Abramović è una delle più importanti esponenti dell’arte performativa, da sempre interessata al corpo umano e alla continua ricerca di interazione con il pubblico. In esposizione oltre cento opere che offrono una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, dagli anni Sessanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie, dipinti, installazioni e riesecuzioni di performance famose da parte di attori formati per l’occasione. Si potrà sperimentare nuovamente Imponderabilia (1977), la performance realizzata insieme al compagno Ulay per cui i visitatori sono costretti a passare attraverso i corpi nudi dei due artisti come fossero gli stipiti di una porta. Inoltre, dal 28 novembre al 9 dicembre, The House with the Ocean View sarà riproposta a Palazzo Strozzi per la prima volta in Italia: nel 2002, nella galleria Sean Kelly di New York, l’artista ha vissuto ininterrottamente per dodici giorni in silenzio e senza mangiare all’interno di una struttura sospesa e collegata a terra da scale a cui erano stati sostituiti i pioli con coltelli taglienti.

Per assistere a più performances possibili si consiglia di consultare il programma completo alla pagina ufficiale del palazzo: www.palazzostrozzi.org

FLORA COMMEDIA – CAI GUO-QIANG

Rimaniamo in ambito fiorentino, per parlare della mostra personale dell’artista cinese Cai Guo-Qiang intitolata Flora Commedia che aprirà agli Uffizi il 20 novembre, a cura di Eike Schmidt e di Laura Donati. Il titolo della mostra trae ispirazione dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. L’artista si rifà ai soggetti floreali tipici del Rinascimento, cercando di restituire lo spirito del periodo. In fase di preparazione alla mostra, l’artista si è dedicato allo studio della tecnica della punta d’argento presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e ha lavorato con gli esperti botanici dell’antico complesso museale per ricreare varietà floreali del Rinascimento da riprodurre sulla tela. Inoltre, nel corpo centrale della struttura troveranno spazio circa sessanta opere realizzate con polvere da sparo, oltre a una selezione di bozzetti d’artista che ne illustrano il processo creativo. Leone d’oro alla 48ima Biennale di Venezia del 1999, Cai Guo-Qiang dipinge con i metodi e il temperamento di un artista contemporaneo capace però di guardare al passato per reinterpretarne i punti di forza.

Pablo Picasso, Testa femminile, 1931 Cemento unico 86 x 38 x 49 cm Antibes, Musée Picasso © ImageArt, photo Claude Germain + Succession Picasso © Succession Picasso by SIAE 2018

PICASSO, LA SCULTURA  ALLA GALLERIA BORGHESE DI ROMA

Degna di nota è la mostra dedicata alle sculture di Pablo Picasso che aprirà al pubblico il 24 ottobre alla Galleria Borghese di Roma, a cura di Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso. In esposizione cinquantasei capolavori del maestro spagnolo realizzati tra il 1905 e il 1964, fotografie di atelier inedite e video che raccontano il contesto in cui le sculture sono nate. Picasso visitò Roma e Napoli nel 1917 ed ebbe quindi anche modo di studiare in situ la scultura dell’antichità romana, il Rinascimento e le pitture murali pompeiane. Questa mostra tiene quindi conto della sua esperienza italiana per tornare a riflettere a proposito di temi legati alla pittura e soprattutto alla scultura dal Rinascimento in avanti. La scultura di Picasso è rimasta per lungo tempo poco conosciuta, forse anche per volontà dell’artista stesso, nonostante la considerasse parte essenziale del suo lavoro. Si può dire si tratti della prima grande mostra in Italia dedicata alla sua scultura.

Louis Eugéne Boudin, Regata ad Argenteuil, olio su tela, cm 55 x 72, 1866

DA MONET A BACON – CAPOLAVORI DALLA JOHANNESBURG ART GALLERY

Dal 17 novembre al 3 marzo il Palazzo Ducale di Genova ospiterà un nucleo di opere provenienti dalla Johannesburg Art Gallery, offrendo al pubblico un’occasione unica per scoprire da vicino una raccolta di capolavori difficilmente visibili in altre sedi. L’esposizione genovese – a cura di Simona Bartolena – presenta oltre cinquanta opere – tra olii, acquarelli e grafiche – che portano la firma di alcuni grandi protagonisti del panorama artistico del XIXimo e XXimo secolo, tra cui Edgar Degas, Dante Gabriel Rossetti, Jean Baptiste Corot, Vincent Van Gogh, Paul Cézanne e Francis Bacon. E ovviamente la mostra intende portare all’attenzione dei visitatori anche la storia dell’istituzione africana che deve la sua nascita a Lady Florence Phillips, la quale nel 1910 convinse il marito e altri magnati dell’industria locali a investire nel progetto.