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Come e cosa acquistano le Millennials e le donne della Generazione Z

Cosa apre il portafoglio delle donne Millennials e di quelle della Generazione Z? Sapere dove e come le clienti allocano il loro budget è fondamentale per qualunque azienda e la recente ricerca di Clique ci mostra dati molto interessanti. La Generazione Z, conosciuta anche come iGen, Post-Millennials, Centennials, o Plurals, identifica quella categoria di consumatori nata dopo i Millennials. Una generazione che viene circoscritta in genere ai nati dalla seconda metà degli anni Novanta o fino al 2010. Utilizzano Internet sin dalla giovane età e sono abituati ed esperti all’uso della tecnologia e dei social media, che incidono anche nei loro processo di socializzazione.

Con i termini Generazione Y, Millennial Generation, Generation Next, Net Generation o Millennials si indica, invece, la generazione che ha seguito la Generazione X, composta dai nati fra i primi anni Ottanta e i primi anni Novanta. Una generazione caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali.

Cosa apre il portafoglio delle donne Millennials e di quelle della Generazione Z?

Sia le Millenials che le donne della Generazione Z sono più interessate a spendere per un prodotto di alto livello: la qualità vince rispetto alla quantità. Comprare diventa un investimento vero e proprio. Premeditazione e valutazione precedono l’acquisto, eliminando quasi del tutto l’ istintività e il togliere uno sfizio. Le donne Millennials e della Generazione Z decidono di brillare a loro modo, dando più peso alla qualità e considerando lo shopping come un investimento.

Il primo posto negli acquisti è occupato da tutto ciò che ruota attorno a fashion, gioielli e accessori. Al secondo posto nel cuore delle donne della Generazione Y e Z trovano spazio i prodotti di bellezza, seguiti dal mondo home. Fuori dal podio si piazzano svago e wellness. I viaggi si guadagnano invece il sesto posto.

Gucci conquista i Millennials, ecco perchè

L’azienda di moda Gucci, che fa parte di Kering, gruppo di beni di lusso francese che possiede numerosi brand d’alta moda, ha di recente annunciato l’ennesimo trimestre diforte crescita del brand. L’incremento è dovuto in buona parte ai numeri registrati da Gucci nel primo quarter 2018, lasso di tempo in cui le “vendite comparabili” sono aumentate del 49 percento. Nell’ultimo anno invece il valore delle azioni del gruppo ha registrato una crescita del 70 percento. Il brand deve grazie, per il suo successo,  non solo alla capacità dell’ Amministratore Delegato Marco Bizzarri, ma soprattutto alla creatività del suo Creative Director, Alessandro Michele. Lo stilista ha saputo rivoluzionare un brand con la sua eccentricità ed unicità.

Nei suoi tre anni alla direzione di Gucci, Alessandro Michele ha saputo dare vita ad un universo distaccato dai suoi competitors. Gucci è riuscito ad ampliare i confini dei suoi clienti, conquistando un pubblico molto più giovane, i cosiddetti millennials,  attraverso un sapiente uso di social media e nuove tecnologie. ”Le generazioni Y e Z sono già il motore principale del mercato dei beni di lusso; nel 2016 questo target ha ampliato dell’85 percento la sua pervasività nel settore” riportava il BoF lo scorso anno. “Si prevede che entro il 2025 rappresenteranno il 45 percento del mercato di lusso.” Previsione che ben si sposa con gli ultimi numeri di casa Gucci, secondo i quali il 55 percento delle vendite del brand sono arrivate da under 35, percentuale molto più alta rispetto alla media delle maison più blasonate.
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