La Dott.ssa Daniela Galliano, Ginecologa e Specialista in Medicina della Riproduzione, è la Direttrice del Centro romano di IVI, Gruppo internazionale che conta più di 65 cliniche in 11 Paesi del mondo, ci racconta e ci spiega, in esclusiva per Velvet Mag, che oggi è possibile diventare mamma in età avanzata superando molti ostacoli.
Gli ultimi dati ufficiali parlano chiaro. Le donne fanno sempre meno figli e ad un’età più avanzata. Inoltre, le coppie fanno maggiormente ricorso alle tecniche di Fecondazione Assistita, che ormai permettono di poter avere figli anche in età più avanzata. Ma se da un lato la situazione sta cambiando diametralmente rispetto ad anni fa, la Fecondazione Assistita è ancora un argomento tabù. La stessa Michelle Obama, che recentemente ha dichiarato di averne fatto ricorso per la nascita delle sue bambine, ha messo in evidenza il velo di omertà che avvolge le coppie che hanno fatto ricorso alla Fecondazione Assistita.
Dott.ssa Galliano, perché in Italia la Fecondazione Assistita è ancora vista come un argomento di cui è difficile trattare?
L’infertilità in generale è ancora vissuta con imbarazzo, vergogna e senso di colpa. Ancora oggi nel 2019 subiamo l’influenza di vecchi retaggi culturali, per cui se una donna o un uomo non riescono ad avere figli in maniera naturale, devono necessariamente sentirsi sbagliati, difettosi e portatori di una colpa incommensurabile. Di conseguenza, rivolgersi ad uno specialista di Fecondazione Assistita acuisce la vergogna, perché è l’ammissione di un problema.
La realtà non è questa. Bisogna rendersi conto che l’infertilità è un problema molto più comune di quello che si pensi. Basti pensare che le stime ufficiali dicono come il 20% delle coppie in Italia sia infertile. Il vero problema è invece proprio nel ritardo delle cure. Molte coppie si recano da uno specialista quando ormai è troppo tardi, mentre molti problemi di infertilità possono essere risolti con successo se presi in tempo.
Bisognerebbe quindi ribadire con forza quanto sia importante occuparsi della propria fertilità, come ci si occupa di tanti aspetti della propria salute. Perché si va dal dentista, dall’oculista e invece non si può pensare di rivolgersi ad uno specialista della fertilità?
Quindi sarebbe importante pensare già da giovani alla tutela della propria fertilità.
Sarebbe fondamentale. A 20 anni oggi i ragazzi non pensano assolutamente ad avere un figlio, ma è importante ricordare di quanto molti comportamenti possano essere dannosi per la propria fertilità e saperlo fin da giovani può permettere di non ritrovarsi con una fertilità compromessa nel momento in cui si decida di avere un figlio. Il fumo, l’abuso di alcol, un’alimentazione errata, oscillazioni importanti di peso ad esempio, possono incidere non poco sulla fertilità di una persona. Purtroppo però queste sono informazioni che in pochi sanno e soprattutto che non arrivano ai giovani in maniera efficace.
E l’età? Continua ad essere un fattore così importante, soprattutto per le donne? Ormai si fanno i figli anche dopo i 40 anni.
Lo dimostrano gli ultimi dati ufficiali sulla fecondità in Italia, che affermano come l’età media al primo figlio si stia alzando sempre di più, toccando i 32 anni. I mutamenti sociali, economici e lo stesso nuovo ruolo della donna nel mondo del lavoro, fanno sì che ormai ai figli si inizi a pensarci dopo i 30 anni.
E questo è giusto, ognuno di noi dovrebbe sentirsi libero di effettuare le proprie scelte nel momento in cui lo dovesse ritenere più corretto per la propria vita. Ma è importante recano da uno specialista quando ormai è troppo tardi, mentre molti problemi di infertilità possono essere risolti con successo se presi in tempo.
Bisognerebbe quindi ribadire con forza quanto sia importante occuparsi della propria fertilità, come ci si occupa di tanti aspetti della propria salute. Perché si va dal dentista, dall’oculista e invece non si può pensare di rivolgersi ad uno specialista della fertilità?
Quindi sarebbe importante pensare già da giovani alla tutela della propria fertilità.
Sarebbe fondamentale. A 20 anni oggi i ragazzi non pensano assolutamente ad avere un figlio, ma è importante ricordare di quanto molti comportamenti possano essere dannosi per la propria fertilità e saperlo fin da giovani può permettere di non ritrovarsi con una fertilità compromessa nel momento in cui si decida di avere un figlio. Il fumo, l’abuso di alcol, un’alimentazione errata, oscillazioni importanti di peso ad esempio, possono incidere non poco sulla fertilità di una persona. Purtroppo però queste sono informazioni che in pochi sanno e soprattutto che non arrivano ai giovani in maniera efficace.
E l’età? Continua ad essere un fattore così importante, soprattutto per le donne? Ormai si fanno i figli anche dopo i 40 anni.
Lo dimostrano gli ultimi dati ufficiali sulla fecondità in Italia, che affermano come l’età media al primo figlio si stia alzando sempre di più, toccando i 32 anni. I mutamenti sociali, economici e lo stesso nuovo ruolo della donna nel mondo del lavoro, fanno sì che ormai ai figli si inizi a pensarci dopo i 30 anni.
E questo è giusto, ognuno di noi dovrebbe sentirsi libero di effettuare le proprie scelte nel momento in cui lo dovesse ritenere più corretto per la propria vita. Ma è importante ricordare che la fertilità delle donne inizia a ridursi già dopo i 30 anni, con un calo importante di quasi il 50% dopo i 35 anni e molto più drastico dopo i 40 anni. La Fecondazione Assistita e i progressi della medicina oggi permettono a molte coppie di avere figli superati i 40 anni, ma è anche vero che sarebbe opportuno che le donne non sottovalutassero il fattore età. Molto spesso in clinica arrivano donne che, per il fatto di avere ancora il ciclo mestruale, credono ancora di poter essere fertili.
Io vorrei mandare un messaggio alle ragazze, soprattutto alle più giovani e alle loro mamme. Sarebbe molto importante che si informassero sulle cosiddette tecniche di preservazione della fertilità, come ad esempio la vitrificazione degli ovociti, che permettono alle donne di posticipare la gravidanza in un momento in cui lo ritengano più opportuno. Se le donne fossero maggiormente informate dell’esistenza di queste tecniche, si assisterebbe ad una vera e propria rivoluzione sociale.
E alle mamme di figlie giovani dico di informarsi sulle tecniche di preservazione di fertilità per le proprie figlie. E’ uno dei modi più efficaci per trasmettere loro l’idea di indipendenza e libertà a cui tanto aspiriamo. Io stessa, da mamma di una bimba piccola, so che a mia figlia quando sarà maggiorenne consiglierò caldamente di preservare la propria fertilità. Non so quando e se avrà voglia di avere un bambino, ma in questo modo avrà la libertà di pensare a sé stessa e di avere in mano il timone della propria vita.
Il congelamento di ovociti (vetrificazione) offre l’enorme potenziale di premettere alle donne di conservare la loro fertilità e posticipare la maternità. È indicata:
· In pazienti con insufficienza ovarica precoce o antecedenti di menopausa precoce in famiglia
· In pazienti oncologici (uomini e donne) prima di ricevere trattamento di chemioterapia o radioterapia
· Nelle donne che decidono di posticipare la maternità per motivi diversi (social, lavorativi, ecc.) senza per questo perdere i benefici di avere degli ovociti giovani e di qualità al momento in cui vorranno avere un figlio
· In pazienti con malattie immunologiche il cui trattamento possa danneggiare gli ovociti