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Torino, un altro pacco esplosivo. Questa volta a un leghista. Ecco cosa è successo

Alessandro Sciretti (nella foto in alto con Salvini), capogruppo della Lega della Circoscrizione 6 di Torino, ha ricevuto una busta sospetta. Sono intervenuti gli artificieri. È successo venerdì 5 aprile. Si tratta di un plico all’apparenza simile a quello potenzialmente esplosivo indirizzato nei giorni scorsi alla sindaca Chiara Appendino.

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, il mittente è lo stesso, ovvero “Scuola A. Diaz Genova”. Da un primo esame radiografico degli artificieri, anche il contenuto sembra lo stesso di quello inviato ad Appendino. Il leghista Alessandro Sciretti era finito al centro delle polemiche per avere evocato la Diaz contro i manifestanti torinesi il 9 febbraio scorso.

All’interno della scuola Diaz nel 2001, durante il G8 di Genova, si verificò un atroce pestaggio a sangue di manifestanti pacifici che stavano dormendo di notte, da parte della polizia a caccia di black bloc. Le polemiche hanno travolto Sciretti dopo che aveva evocato la Diaz nei confronti dei manifestanti che il 9 febbraio avevano devastato diverse zone di Torino.

La comunità della nostra Città continuerà a rifiutare qualsiasi violenza. Cose che non avranno mai nulla a che vedere con la politica”, ha detto la sindaca di Torino Chiara Appendino. “Esprimo la solidarietà della Città di Torino al consigliere Sciretti per il vigliacco atto criminale subìto”.

“Le istituzioni, al di là delle appartenenze politiche, sono unite nel condannare e respingere ogni forma di violenza intimidatoria”. Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, commentando l’invio del plico esplosivo al capogruppo della Lega. “La mia solidarietà personale e quella della istituzione che rappresento – aggiunge – vanno ad Alessandro Sciretti. Lo hanno fatto oggetto di una vile e inaccettabile intimidazione”.

Come già ricordato, Sciretti lo scorso febbraio aveva pubblicato su Facebook un post polemico. Commentava gli incidenti al corteo contro lo sgombero dell’ex Asilo occupato di Torino. E però aveva provocatoriamente invocato la scuola Diaz. Post per il quale aveva chiesto scusa circa il riferimento alla Diaz. Nei giorni successivi, era comparsa una scritta su un muro della Circoscrizione 6. Di questo tenore: “Sciretti: per noi Diaz? Per te P.le Loreto. FAI”.

Photo credits: Twitter

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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