Ha confessato l’omicidio dopo quasi due ore di interrogatorio. Non era soddisfatto, ha dichiarato, della piega che aveva preso la conversazione con la prostituta nigeriana che aveva fatto salire su un furgone cabinato sabato sera poco prima di mezzanotte, in una zona nella provincia di Modena.

Secondo quanto riporta online il Corriere della Sera, dopo aver preso nel furgone una sorta di spranga, l’uomo l’ha scaraventata più volte sulla testa della donna fino ad ucciderla. Leopoldo Scaligi, 41 anni, originario di Pavullo, era già conosciuto alle forze dell’ordine per l’uso di droghe. Pare che vivesse ancora con la famiglia. Si è costituito nel pomeriggio di domenica 7 aprile. Ha bussato alla porta della caserma dei carabinieri e ha chiesto di poter parlare.

La vittima, Benedita San, 40 anni, prostituta nigeriana, è stata ritrovata completamente nuda. Il corpo era adagiato dentro un canale di scolo agricolo, ai margini di una carreggiata, in campagna, appena fuori Modena. Vestiti accatastati, qualche rifiuto, nessun documento. L’assassino l’ha buttata lì. Senza più vita, Benedita San è stata notata domenica mattina da un uomo che passava da quelle parti. Scaligi si trova nel carcere di Sant’Anna, accusato di omicidio volontario aggravato. Ha confessato il delitto ma non ha spiegato ancora tutto.

Ci sono ombre nel suo racconto. Non è chiaro se e quando sia scoppiata la lite con la prostituta. Forse un rapporto non consumato o poco gradito. Di certo l’assassino ha guidato con il cadavere fino a Modena, poi è uscito dalla città e ha gettato il corpo di Benedita nel fosso. Si è sbarazzato dei vestiti da qualche altra parte e ha portato il furgone in una stazione di lavaggio per ripulirlo dalle tracce di sangue. Alla fine è ritornato a casa dell’amico per ridargli il veicolo che gli aveva prestato. L’amico ha saputo dell’omicidio al mattino quando i carabinieri si sono fatti vivi per sequestrare il furgone.

Photo credits: Twitter