Influenza di primavera, a letto 200mila italiani a settimana: come affrontarla al meglio
L’influenza di primavera caratterizza l’inizio della stagione più calda e costringe a letto circa 200mila italiani ogni settimana. Numeri importanti, che spingono a ricercare le soluzioni migliori per affrontare il problema. Sebbene il picco influenzale sia ormai lontano, purtroppo sono in molti ad aver riscontrato sintomi influenzali nel mese di aprile. A spiegare il (fastidioso) fenomeno è stato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, interpellato da Radio 105: “Complici gli sbalzi termici, possiamo stimare circa 200 mila casi a settimana di forme virali variegate, soprattutto di tipo gastrointestinale”, ha spiegato.
Ma attenzione: potrebbe non trattarsi di influenza bensì di allergia. Pregliasco ancora una volta ha spiegato le Din amiche: “Complici le temperature anche molto elevate delle scorse settimane, molti alberi sono ormai in fiore e le pollinosi arrivano prima. Il problema non è tanto l’allergico noto, che se ne accorge subito e può correre ai ripari. In questi anni stiamo avendo anche adulti di 20-30 anni che si scoprono allergici all’improvviso. Sono proprio loro a rischiare di confondere i sintomi della pollinosi con infezioni respiratore” (qui i consigli dell’allergologo per non cadere in errore).
Influenza di primavera: il virus responsabile e chi colpisce
Il virus che più degli altri non darà tregua agli italiani sarà l’enterovirus. Purtroppo tale virus metterà a letto tutta la famiglia, dai più piccoli ai più grandi. I sintomi più comuni saranno mal di pancia, vomito e anche qualche linea di febbre. Per limitare i danni ed uscirne in fretta si consiglia prima di tutto di fare attenzione e cercare di capire se si tratta di allergia o di una vera e propria influenza di primavera con annesso virus. Se la sensazione di malessere supera i 4 giorni bisogna considerare l’ipotesi di rivolgersi ad uno specialista.
Influenza: i falsi miti da sfatare
Il primo falso mito da sfatare – impresa molto ardua, tra l’altro – quando si parla di influenza è la seguente: “Gli antibiotici combattono l’influenza”. Facile capire perché la notizia sia falsa: l’influenza viene provocata da un virus, contro i quali gli antibiotici sono completamente inutili. L’unico caso in cui questi aiutano la guarigione è l’eventuale presenza di complicanze respiratorie quali bronchiti, sinusiti o polmoniti (provocate da batteri). A volte, quindi, meglio affidarsi ai classici rimedi della nonna.
Altra fake news è “Chi si vaccina, non si ammala mai”. Il vaccino ovviamente copre il virus dell’influenza in circolazione ma non copre l’organismo contro quelli parainfluenzali: questi sono certamente meno intensi ma comunque prevedono il manifestarsi di sintomi simili. L’utilità del vaccino è senza dubbio quella di diminuire l’incidenza, limitare gli effetti collaterali e il rischio di complicanze. Altra fake news: “Dopo tre giorni, il malato non è più contagioso”. Ciò è assolutamente falso poiché non è possibile stabilire un tempo entro il quale il virus non sarà più pericoloso. Sarebbe molto meglio dire che ogni organismo ha una sua reazione agli agenti infettivi, senza contare che si è già contagiosi quando il virus è in incubazione. L’influenza, in linea di massima, dura 7 giorni o poco più.
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