Cinema e Make-up: alcuni trucchi che hanno fatto la storia
Il make-up, più comunemente conosciuto come “trucco”, è una delle componenti più importanti nella realizzazione di un film. Un truccatore cinematografico ha innanzi tutto il compito pratico di rendere l’attore adatto alle esigenze della macchina da presa. Ci sono dei grandi “must” che un truccatore deve sempre seguire:
1. L’attore non deve mai essere lucido: per la pelle sudata o grassa vengono fatti dei ritocchi con la cipria, che ha un effetto opacizzante e di mantenimento… Ricordiamoci che gli attori spesso ripetono un ciak per ore, recitando anche sotto al sole o al calore delle luci artificiali.
2. Le occhiaie e le imperfezioni della pelle vanno generalmente coperte, mentre i punti di forza del volto, come labbra e occhi, vanno ingranditi e valorizzati.
3. Mai dimenticare di creare un make-up che caratterizzi il personaggio e rispetti l’immaginazione del regista: anche il trucco deve raccontare qualcosa.
Spesso però il ruolo di questi professionisti si articola in un lavoro creativo incredibile, che arriva a trasformare un attore fino a cambiargli i connotati del viso attraverso protesi, ferite, ematomi, processi di invecchiamento e look che diventano iconici in tutto il mondo. In questo caso è facile capire perché, più che di truccatori, si parli di Make-Up Artists: dei veri artisti del trucco. Qui di seguito riportiamo qualche esempio di make-up che ha segnato la storia di un personaggio, del film e del cinema stesso.
1. Natalie Portman – “Il cigno nero“, 2011
Doppio make up d’effetto sull’attrice Natalie Portman, per raccontare tutta l’ambiguità e l’oscurità di una ballerina mentalmente instabile. Da una parte Odette, il Cigno Bianco: toni freddi ed eterei, grande quantità di mascara su ciglia finte, matita bianca per l’interno occhio, uno smokey leggero ed un rossetto neutro; infine il tocco di blush rosa sugli zigomi va a creare un effetto drammatico d’altri tempi.
Poi Odine, il Cigno Nero: un make up molto complesso, con una base bianchissima e quasi gessata sul viso, che insieme ai bulbi oculari rosso sangue crea un effetto horror. Indimenticabile per il suo smokey inquietante che vira verso le tempie, giocato su colori forti come blu, nero e borgogna; le labbra intense e fredde, ottenute con un rossetto prugna e un accenno di matita nera, danno un tocco di inaspettata sensualità ad un trucco quasi macabro.
2. Olivia Newton-John – “Grease”, 1978
Quello di Sandy è forse il cambio look più famoso di sempre. Iconico e immortale nella sua semplicità: da brava ragazza, timida e impacciata, a donna seducente e sicura di sé. Per la maggior parte del film l’attrice incarna la tipica adolescente americana degli anni Cinquanta, acqua e sapone ma perfettamente imbellettata, proprio come i grandi volti dell’epoca (Audrey Hepburn, Grace Kelly): toni pastello chiaro, un filo di eye-liner e sopracciglia ad ali di gabbiano. Nel finale memorabile, arriva un cambio look improvvisamente rock, trasgressivo e sexy: riccio cotonato per i capelli, rossetto rosso, leggero smokey e poi ovviamente… tacco e sigaretta.
3. Johnny Depp – “Pirati dei Caraibi“, 2003-2017
Rendere sexy un pirata sporco, nomade e vestito sempre allo stesso modo: alla base del personaggio Jack Sparrow si presentava una bella sfida. Sì, anche se si trattava di Johnny Deep. Il merito va a Joel Harlow, make-up artist esperto in trasformazioni, e allo stesso Depp, che studiando la tradizione nomade ha pensato alla bandana rossa, utile per bloccare la parrucca, e anche ai dreadlocks. Pizzetto applicato e suddiviso eccentricamente in varie trecce, anelli, tatuaggi, denti d’oro finti e denti naturali sporcati con appositi smalti o colori ad alcool. E poi tanta matita nera per gli occhi, così da evidenziare lo sguardo magnetico ed omaggiare lo stile esplicitamente rock del pirata, ispirato al chitarrista Keith Richards. La saga dei Pirati ha richiesto un lavoro così complesso sugli attori, che solo per La maledizione della prima luna sono stati impiegati 50 make-up artist, 30 parrucchieri e 900 capi di abbigliamento.