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Renata Boero. Kromo-Kronos

Renata Boero, ph. Cristina Fiorentini

Renata Boero (Genova, 1936) vive e lavora a Milano. Ha esordito in ambito artistico alla Quadriennale di Roma nel ‘59 e da quel momento in poi la sua carriera è stata tutta in ascesa: tra le numerose esposizioni, ci limitiamo a ricordare la partecipazione a quattro edizioni della Biennale di Venezia, una alla Biennale di San Paolo in Brasile e una grande mostra al Museo Nazionale della Bielorussia a Minsk. Accanto a tale fiorente attività, si affianca l’insegnamento alla Naba e all’Accademia di Brera a Milano, oltre a ricoprire il ruolo di docente di pittura – insieme a Mario Cresci – all’Accademia di Carrara a Bergamo.

Installation view, Renata Boero “Kromo-Kronos”, Museo del Novecento. Ph. Anna Positano

Renata Boero. Kromo-Kronos è il titolo della mostra a lei dedicata – a cura di Anna Daneri e Iolanda Ratti – che ha inaugurato durante le vivacissime giornate della Milano Art Week 2019 al Museo del Novecento. Quest’ultimo ha dato infatti vita ad un programma di iniziative mirate ad aprire un dialogo tra i maestri del XX secolo in collezione permanente e alcune personalità dell’arte contemporanea di grande interesse, ma ancora poco conosciute al grande pubblico. Effettivamente la mostra di Renata Boero si svolge in concomitanza con la retrospettiva di Marinella Pirelli (Verona, 1925 – Varese, 2009), una delle poche artiste ad aver lavorato nel campo del cinema sperimentale.

Renata Boero, Processo operativo, sequenza tratta da un video per Ipotesi 80, a cura di M. Fagiolo dell’Arco, Bari, 1977

Kromo-Kronos propone una rilettura critica del lavoro della Boero, mettendo a confronto la produzione storica con quella più recente. In proposito, non potevano certo mancare i suoi celebri Cromogrammi, opere su tela, nate a cavallo degli anni ’60 e ‘70 sperimentando l’interazione di colori naturali con elementi organici; inoltre i cromogrammi, oltre a costituire le opere più iconiche dell’artista, sono anche quelle che meglio manifestano il binomio manualità/materia come fondamento del suo originale modus operandi. La Boero conosce perfettamente i materiali di cui si avvale a tal punto da amarli e ci gioca, sporcandosi le mani, mischiando i pigmenti in grandi pentole con elementi naturali come le radici per esempio, insetti o erbe varie. Successivamente, dopo averli colati, agisce sulla tela che piega su se stessa più volte e in diversi modi. A questo punto viene lasciato spazio al tempo che, con il suo incedere, trasforma la materia generando reazioni, attrazioni o repulsioni che ne rivelano una vita intrinseca. Da non trascurare è anche l’aspetto olfattivo che può dirsi parte integrante delle sue installazioni.

Renata Boero, Germinazioni,
2000

L’esposizione continua presentando alcuni esemplari della serie delle Germinazioni, dei Fiori di Carta e delle più recenti Ctoniografie, cromogrammi in cui il processo di trasformazione è attivato dall’interramento degli stessi. L’intervento dell’artista in questo caso è pressoché assente, tutto viene lasciato al normale decorso degli eventi. Interessante è anche la parte bibliografica e documentale della mostra, restituita grazie all’allestimento di uno studio vero e proprio che ha lo scopo di proiettare il visitatore in una dimensione intima e personale. Fotografie, strumenti, libri e carteggi sono custoditi entro bacheche di vetro che consentono di conoscere più da vicino la storia di una signora dell’arte che ancora oggi ha tanto da raccontare.

Per chi non avesse la possibilità di recarsi a Milano, segnaliamo Tracce, un’altra personale dedicata a Renata Boero che s’inaugura mercoledì 17 aprile alle 18,30 alla Galleria Gilda Lavia di Roma (Via dei Reti, 29/c). Quest’ultima rimarrà aperta fino al 22 giugno e proporrà un corpus di lavori significativi per il percorso dell’artista.

Installation view “Vita, morte, miracoli. L’arte della longevità”, Museo di Villa Croce, Genova.
Fotografia di Anna Positano/ opfot.com

 

RENATA BOERO. KROMO-KRONOS

A cura di Anna Daneri e Iolanda Ratti

2 aprile-23 giugno 2019

Museo del Novecento

Sala Archivi Ettore e Claudia Gian Ferrari,

via Marconi 1, Milano

lunedì: dalle ore 14.30 alle 19.30

martedì-domenica: dalle ore 9.30 alle 19.30

giovedì-sabato: dalle ore 9.30 alle 22.30

www.museodelnovecento.org

 

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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