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“Spalletti rimane all’Inter…”. Il club nerazzurro blinda l’allenatore: ecco perché

Anche il prossimo anno l’Inter sarà allenata da Luciano Spalletti. Lo assicura, lunedì 15 aprile, l’ad dell’Inter, Beppe Marotta ai microfoni di Radio anch’io sport.Spalletti è un grande tecnico, è giusto dargli fiducia – dice Marotta – ha dimostrato coi fatti di ottenere risultati importanti”. “L’Inter sta viaggiando con gli stessi punti dell’anno scorso: siamo terzi, l’anno scorso eravamo quinti”.

E le voce su Antonio Conte?: “Sono conseguenza del fatto che Conte è sul mercato e presenta un profilo vincente. Spalletti ha creato una struttura di squadra in crescita, è giusto dare fiducia”. Sulla possibilità che Icardi resti all’Inter anche la prossima stagione per Marotta “è difficile dare una percentuale sulle possibilità”.

Icardi sta acquisendo grande esperienza professionale, giorno dopo giorno – ha aggiunto Marotta -; è un valore importante patrimonialmente per la società, ha un contratto ancora di 2 anni, è uno dei migliori attaccanti in circolazione. Tutte le valutazioni su di lui saranno fatte al momento giusto. La volontà della società è importante, ma c’è anche quella del giocatore“.

Inter nel pantano del caso Icardi-Spalletti. Ma ora Mauro è convocato

Nove partite per centrare l’obiettivo Champions, chiudere la stagione e stringersi la mano. Probabilmente per poi salutarsi e congedarsi. Ma da qui a fine maggio testa solo sull’obiettivo primario e basta strappi, basta polemiche come quella (assolutamente non gradita) post-Lazio.

La linea guida di Suning sul caso Icardi è questa, come spiega online TgCom24. La società Inter ha lavorato per far rientrare la querelle, l’allenatore lavori ora per reintegrare pienamente il giocatore. E il tecnico in conferenza stampa, alla vigilia di Genoa-Inter, è stato perentorio: “Icardi è convocato. Quello svolto da Marotta è stato un lavoro determinante. Chi ha voluto metterci in contrapposizione, vuole dare una lettura distorta”.

“Ed è un confronto che mette ora Icardi nelle condizioni di poter essere d’aiuto alla squadra – ha proseguito Spalletti -. Se poi la mediazione è stata chiesta per dettare condizioni allora diventa tutto più complicato perché a guardare e sentire c’è dietro una squadra, una tifoseria. E un pochino anche l’allenatore. Tutte queste componenti hanno un cuore, degli occhi, delle orecchie e un valore effettivo nella lettura di questo confronto.

“La sintesi – dice ancora il mister nerazzurro – è che c’è bisogno del sudore, di essere dentro la squadra. Se messo da solo Icardi non vale niente, se ha la squadra dietro vale più di Messi e Ronaldo messi insieme. Ma dentro la squadra, non da solo appeso a una gruccia come è stato messo stamani dalla Gazzetta. Così la maglia si asciuga, ma non ha sentimento, sudore. C’è bisogno di scarpe bullonate e sudore nel calcio.

“È una storia da cui usciamo tutti sconfitti o nessuno vincitore, ma da un punto fermo da cui dobbiamo ripartire. C’era bisogno di mettere un punto e il punto da cui ripartiamo è la classifica nonostante gli abbinamenti con altre squadre. La nostra squadra è stata sostenuta dai nostri incredibili tifosi e ripartiamo da terzi con tutto il potenziale a disposizione, che ci permetterà di arrivare in fondo a lottare per quell’obiettivo della qualificazione in Champions”.

“È chiaro che poi ci saranno delle difficoltà ma tutti uniti e avvolti dentro undici maglie per noi diventa tutto possibile e Icardi non è in grado di aiutare la squadra, ma può trascinarla da dentro. Da fuori non è in grado di aiutarla“.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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