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Scontro Lega-M5S su Roma, Di Maio: “Vi spiego io perché Salvini attacca la Raggi…”

Quando la Lega è un po’ in difficoltà e per loro i sondaggi pesano di più, mettono in mezzo Roma. Io non rispondo nel merito, la città ce l’hanno lasciata così cercheremo di metterla a posto”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a proposito del botta e risposta sulla Capitale tra la sindaca e il vicepremier Matteo Salvini. Lo scontro fra Salvini e la sindaca pentastellata di Roma, Virginia, Raggi, è divampato sempre più forte nei giorni scorsi. Tema del contendere la pulizia, il decoro e, più in generale, la capacità di amministrare Roma.

Roma, durissimo scontro fra Salvini e la sindaca Raggi: ecco perché

“Non occorre uno scienziato per portare via la mondezza, svuotare i cestini, evitare i gabbiani stile avvoltoi. Io ho invitato la gente a votare la Raggi ma ora quando la gente mi vede dice: fate presto “. Così Matteo Salvini torna a parlare della situazione della Capitale.

Raggi, dal canto suo, spiega a Salvini il debito di Roma con una brioche, in un video ironico. La Lega in mattinata aveva ribadito: “Nessun regalo milionario per coprire amministratori incapaci. Migliaia di altri Comuni italiani hanno gli stessi problemi e identici diritti. Roma è una città bellissima da troppo tempo trascurata e abbandonata: chi ha sbagliato paghi!”, hanno in una nota Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo della Lega in Senato ed alla Camera.

“Non comprendiamo le polemiche da parte della Lega sul superamento della gestione commissariale del debito storico di Roma“, dicono i componenti della Commissione Bilancio della Camera del M5S, che invitano “i colleghi a leggere con maggiore attenzione quanto contenuto nella norma inserita nel Decreto Crescita”. “Non è stato fatto alcun regalo alla Capitale e neanche un centesimo in più delle tasse degli italiani sarà usato per ripagare il debito di Roma”, spiegano. “Certe polemiche prive di senso lasciamole al Pd e a chi ha mal governato in passato la Capitale”.
“A Salvini voglio dire che ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente. Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo!”. Così Virginia Raggi. “Un giorno, ogni tanto – ha detto Salvini parlando della Formula E – Roma è in modo positivo al centro dell’interesse del mondo. Spero lo sia tutti i giorni, e non solo per le metropolitane ferme, la sporcizia, per i topi o il caos delle periferie”.

Per Roma, ha detto Salvini, “il Governo sta facendo di tutto, l’unica cosa che non potrà fare è regalare soldi ad una città ignorando i problemi di tutte le altre. Se qualcuno pensa di fare omaggi a Roma, quando ci sono centinaia di Comuni in difficoltà, allora o tutti o nessuno. Qui serve una amministrazione comunale pronta, sveglia e presente”.
“Invece di parlare di Roma si occupi della sicurezza. Visti i fatti di cronaca di questi giorni mi sembra di poter dire che non manchi il da farsi. A ognuno il suo lavoro. Parla di tutto in tutte le TV ma mi sembra che non passi mai ai fatti”, è la replica della sindaca Virginia Raggi. “Fa piacere – ha detto in un altro passaggio – che sia passato dal chiedere ‘vagoni della metro senza terroni’ a riconoscere che grazie a noi si guarda finalmente al futuro. Il ragazzo sta crescendo”.”Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata – ha contro replicato Salvini – caotica e disorganizzata. Colpa di Salvini, o colpa di un sindaco 5 Stelle (per cui avevo perfino invitato a votare) che in questi anni non ha combinato niente? Il giudizio lo lascio dare ai Romani, io lavoro per dare un futuro migliore a questa splendida città”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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