Nuova tegola su Virginia Raggi indagata con l’accusa di abuso d’ufficio perché non avrebbe fatto passare una variante in consiglio comunale. E il tema è sempre quello diventato maledetto per i Cinque Stelle romani, ma anche nazionali: lo stadio di Tor di Valle. La notizia è riportata oggi 21 aprile sul Messaggero da Mario Ajello.

La maledizione dello stadio interviene proprio quando le acque sembravano essersi calmate un po’, anche se Marcello De Vito è ancora agli arresti. E invece la procura che aveva chiesto l’archiviazione per questa vicenda della variante in consiglio comunale si è vista dire di no dal gip. Dunque nessuna archiviazione, altre indagini, nuovo scombussolamento in quadro già a dir poco movimentato.

A denunciare Raggi per la vicenda della variante, dando il via all’inchiesta, è stato un esposto presentato dall’architetto ex cinque stelle Francesco Sanvitto. Basti questo per farsi un’idea di quanto all’interno di quel mondo e di quegli assetti capitolini il caso stadio sia divisivo e fonte di contrasti tra il mondo della Raggi e la sindaca stessa. Ci sono due municipi di Roma in cui i 5 stelle non favorevoli allo stadio remano contro il progetto e creano debolezza ulteriore nella debolezza della sindaca, scrive il Messaggero.

E così le difficoltà di gestione politica da parte della Raggi, in un contesto del genere, non possono che aumentare. Cresce la fronda M5S insomma contro l’opera di Tor di Valle. Dall’azienda dei rifiuti – lo scandalo delle intercettazioni sull’Ama tra la sindaca e il numero uno della partecipata è ancora incandescente – ai piani urbanistici, le azioni della magistratura s’intrecciano intorno alla sindaca con le denunce degli ex grillini. E con parte della sua maggioranza che sullo stadio proprio non vuole seguirla e i cui dubbi sono destinati a pesare sul destino complessivo di questa stagione politica ormai sempre più declinante.

Il progetto del nuovo stadio della Roma

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