Izabella Jarvandi, chi è la quindicenne anti Greta?
Il nostro mondo non è più un posto per vecchi e, a giudicare dalle nuove generazioni, ne siamo sempre più sicuri. Conosciamo, ormai, tutti Greta Thunberg, la giovanissima attivista svedese, classe 2003, che sta promuovendo lo sviluppo sostenibile contro il cambiamento climatico. La ragazzina, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018, durante il suo nono anno di scuola. Il motivo? La decisione di questo gesto è nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi dei boschi, senza precedenti, che hanno colpito il suo paese durante l’estate.
Voi parlate soltanto di un’eterna crescita dell’economia verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. […] La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema.
Stesso carisma da leader e attitudine nel trascinare le folle, stessa età e stesso Paese, la Svezia: stiamo parlando della quindicenne Izabella Jarvandi. A lei, però, dell’ambiente e del clima non interessa nulla, benché meno di parlare alle folle delle conseguenze delle cattive abitudini sul nostro pianeta.
Sono una giovane attivista politica contro il globalismo che cerca la verità e la giustizia per la mia amata Svezia.
Con queste poche parole si presenta ai suoi 6000 followers su Twitter (nulla in confronto alla Greta dei Fridays For Future, che ne ha quasi 500mila). Per la sua verve polemica e, in parte, contro il politically correct, è stata definita l’anti-Greta. Denuncia aspramente la politica, a suo dire, troppo liberale della Svezia nei confronti dell’immigrazione, tenendo comizi dinanzi ai palazzi del potere nel suo Paese. Non accetta che la sua terra non abbia la giustizia ed il trattamento che merita, in un periodo che lei definisce «il genocidio del popolo svedese». Ha dichiarato apertamente il suo sostegno in favore delle politiche di restrittiva chiusura, del premier ungherese Viktor Orban.
Non le manda a dire a nessuno, anzi, è convinta di ogni sua ideologia. E un po’ spaventa che una ragazzina possa avere delle idee politiche così radicali e poco inclini alla tolleranza, che caratterizza l’età della fanciullezza. Non ne ha solo contro la politica dell’immigrazione, sostenendo posizioni sovraniste, ma si scaglia anche contro quella che viene definita l’ideologia gender. Non transige Izabella, è assolutamente favorevole alle politiche di promozione della famiglia tradizionale. Si scaglia contro chi sostiene che le differenze tra maschio e femmina siano solo frutto dell’educazione ricevuta.
Anche se, in realtà, l’ideologia gender è molto più complessa di così: il sesso è un dato biologico e naturale (innegabile!), il genere un dato psicologico e socio-culturale. L’identità sessuale non è un dato oggettivo, ciascuno che sarà libero di assegnarsi il genere percepito, “orientando” la propria sessualità secondo i propri istinti e le proprie mutevoli pulsioni. Ma Izabella Jarvandi non ci sta e, su Twitter, inorridisce dinanzi ai testi scolastici svedesi, «testi assurdi». I protagonisti sono «una ragazza con un pene», «un ragazzo con una vagina» o individui che sono al tempo stesso «un maschio e una femmina». Inaccettabile per lei quello che definisce «l’indottrinamento gender nelle scuole svedesi».
Izabella Jarvandi, contro qualsiasi tipo di affermazione politicamente corretta e la mentalità liberale dei militanti di sinistra, è diventata molto popolare nella destra sovranista. Non solo, è molto sostenuta dalle fasce più radicali di integralisti cristiani che, ovviamente, vedono in lei una degna portavoce. Si è scagliata anche contro la sua conterranea, Greta Thunberg, dicendo di lei
Se non sei nemmeno abbastanza uomo o donna per difendere la tua gente, allora come diavolo dovresti essere lì per il resto del mondo?
Certamente è agguerrita la ragazza, bisogna vedere se ha anche gli attributi e la stoffa per farsi ascoltare, oltre che sparare sentenze.