Un giovane africano del Gambia, di 26 anni, è morto in un incendio. Il rogo è divampato nella notte fra ieri e oggi 26 aprile in una baracca del ghetto di Borgo Mezzanone, l’agglomerato abusivo sorto a pochi chilometri da Foggia. Le cause dell’incendio sono da accertate. La baracca si trova nella zona interessata dagli abbattimenti delle scorse settimane.

A quanto si è appreso, il corpo completamente carbonizzato della vittima, è stato scoperto solo dopo la conclusione delle operazioni di spegnimento dell’incendio. Il 26 enne era fino a poco tempo fa ospite del Cara – Centro Richiedenti Asilo – che si trova esattamente accanto alla baraccopoli abusiva. Il giovane era da qualche mese irregolare in quanto non era stata accolta la sua richiesta di asilo. Ora gli inquirenti dovranno accertare se il giovane sia morto nel sonno per i fumi sprigionati nell’incendio o per altre cause.

Il gambiano è stato ritrovato steso a terra quasi completamente carbonizzato. La baracca era costituita prevalentemente da lamiere e legno. È probabile che nei prossimi giorni venga disposta un’autopsia per accertare le cause del decesso. “La tragedia conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta la morte di un gambiano nel ghetto di Borgo Mezzanone in seguito ad un incendio.

“Abbiamo il dovere – continua – di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti”. “Ogni morte ci appartiene, ci rattrista, sempre se siamo una società civile che sente il dovere di prendersi cura di tutti e soprattutto dei più deboli”. Così il presidente della commissione antimafia, Nicola Morra, commenta la morte di un giovane gambiano nel ghetto di Borgo Mezzanone in seguito ad un incendio.

Photo credits: Twitter