Musica

Spotify vola con 100 milioni di iscritti paganti: ecco le classifiche del momento

I dati oggettivi e finanziari dell’enorme piattaforma di musica in streaming, la più grande al mondo, Spotify, sono ormai noti. Fino, forse, ad un decennio fa, sembrava impossibile che la musica, fruibile in forma di cd, potesse diventare così aeriforme. Il passaggio dalla musica acquistabile digitalmente a quella “streammabile” online è stato davvero brevissimo. Ad oggi, non esiste qualcuno che non abbia utilizzato la piattaforma almeno una volta nella vita.

Nel primo trimestre di quest’anno, Spotify ha confermato ancora la sua egemonia musicale, su tutti gli altri servizi uguali esistenti. Sbancando, nel 2019, e rompendo il muro dei 100 milioni di utenti paganti (abbonati). A questi si aggiungono altri 117 milioni di utenti (attivi su base mensile). Questi scelgono invece di affidarsi alla formula gratuita del servizio, quella supportata dall’ascolto delle inserzioni pubblicitarie tra un brano e l’altro. L’abbonamento non è necessario, inoltre, se si ascolta musica da un computer, attraverso la piattaforma di Spotify Web.

L’incremento degli account Premium è notevole, di circa il 32% rispetto ai mesi dello scorso anno. Ciò è stato possibile anche con l’espansione territoriale del servizio di musica in streaming, in un territorio “nuovo”, l’India. La popolazione indiana ha accolto con estremo entusiasmo la novità. Il problema di Spotify è che, ad un incremento di iscrizioni, non equivale un aumento del profitto. Le casse piangono e perdono oltre 100 milioni di dollari di entrate. Le motivazioni? Innanzitutto le tasse versate e i bonus riconosciuti ai dipendenti, legati alla crescita del titolo sul mercato azionario.

Ovviamente, dai piani alti, stanno correndo ai ripari per questa perdita sempre più repentina e costante. Il primo cambiamento sarà quello di improntare una strategia vincente per lo sviluppo dei podcast, cosa che crescerà notevolmente nei prossimi mesi. E poi la messa a punto di  e sulle campagne promozionali come quelle lanciate in Gran Bretagna e Francia. I possessori di un account Famiglia, su Spotify, possono richiedere gratuitamente un Google Home Mini. Solo marketing interessato? Beh, la cosa però ha funzionato.

Spotify ha cambiato la musica, o forse la musica è cambiata con noi, con i tempi e le esigenze. La musica è rimasta per pochi un’arte, il prodotto di un artigianato vero, pregna di significati, un mestiere. Ora, cantanti ed operatori dell’industria musicale, non sono che dipendenti di un’azienda. La musica è servizio, si prostra al volere di chi deve ascoltare o si deve lasciar convincere ad ascoltare qualcosa. Oggi tutti possono fare i cantanti, basta un microfono e un piccolo produttore con un po’ di fantasia. Non servono neanche grandi investitori, copertine, lavoro instancabile da formica operaia. Adesso basta caricare una canzone online e, senza alcun fastidio di sponsorizzazione e distribuzione, sei online in tutto il mondo.

In onore di questo grande traguardo per Spotify, vediamo quali sono le canzoni che occupano le prime 10 posizioni delle canzoni più ascoltate in Italia.

1. Calipso – Charlie Charles ( e Durdust) ft. Sfera Ebbasta, Mahmood, Fabri Fibra

New entry dello scorso venerdì, schizzata già in vetta alla classifica italiana. Calipso, dalle sonorità molto radiofoniche, unisce la trap di Sfera Ebbasta al rap di Fabri Fibra, alla voce vibrante ed orientale di Mahmood. La musica trap, che tanto va di moda e, quasi quasi, ci sembra stantia, scende a patti con influenze soul e dance. Tre cavalli di razza che, grazie alla produzione del Re Mida Charlie Charles, promettono di essere il tormentone capace di durare anche per tutta l’estate. Mettici anche un tocco di “ballabilità” ed il gioco è fatto.

2. Per un milione – Boomdabash

Non si schioda dalle prime posizioni, in qualsiasi piattaforma di streaming e di musica digitale. Ma soprattutto non molla i posti più alti dei passaggi in radio. E questa canzone è davvero una bomba per le orecchie, di quelle che, anche dopo cento ascolti, non ti stanchi mai. Ci fa quasi sorridere che, al Festival di Sanremo, abbia ottenuto un misero 11° posto ma, quando qualcosa piace, prima o poi viene fuori. E noi sappiamo che, questa canzone che ha sempre avuto il profumo di estate, non vede l’ora di risuonare nelle spiagge.

3. E’ sempre bello – Coez

Coez è un cantastorie, di quelli che ti fanno commuovere anche se la storia d’amore non è la tua. Ma il suo cuore spezzato diventa anche il nostro, le sue parole prendono vita e diventano immagini. Canta la vita per quella che è, con le brutture di una delusione e uno scatto su di un giorno di pioggia, che fa sempre bene. Coez ha sempre qualcosa da dire, non cose a caso, ma pregne di contenuto. E al pubblico piace proprio perché arriva sempre diretto, con tre accordi e le parole giuste.

4. Con calma – Daddy Yankee, Snow

Agli italiani piacciono le sonorità spagnoleggianti, le hit che sembrano estive, ma che poi finisci per ascoltare tutto l’anno. Perché dalla tua playlist ti spiace quasi buttarle via. “Como te llamas, baby?” è ormai frase più inflazionata di “come stai?” e a noi va benissimo così. Si balla, si canta e non hai bisogno neanche di impegnarti in una grande interpretazione, tanto comunque nessuno di noi ne capisce il significato. Una hit che è destinata a durare, ma che non credo possa competere con la madre di tutte le canzoni: DESPACITO.

5. Mademoiselle – Sfera Ebbasta

Eccolo di nuovo, il trapper dei numeroni su Spotify e dal successo travolgente. Amato, odiato, sex symbol controverso e sempre al centro delle controversie, soprattutto dopo l’incidente a Corinaldo, per un suo concerto. Ma Sfera Ebbasta non rimane mai zitto e ha colto anche le polemiche come un grande assist, tirando fuori una hit dalla verve accusatoria. Il ritornello fa l’occhiolino alle sonorità quasi ballabili (raccontate un po’ più su), senza mai perdere la sua impronta distintiva. Però, in tutta sincerità, nel testo non dice mica cose sbagliate.

6. Calma (Remix) – Pedro Capò, Farruko

Questa canzone parte sognante, quasi il sottofondo perfetto di un viaggio in decapottabile. Ma la magia dura poco, per tutto il resto vedi posizione numero 4.

7. Soldi – Mahmood

Resiste ancora nella top 10 delle canzoni più ascoltate. Vincitrice indiscussa del popolo della rivoluzione, al Festival di Sanremo, ha incoronato Mahmood campione di notorietà, dall’essere solo uno sconosciuto. Prevedo che la canzone tornerà nelle vette delle classifiche, dato che il 18 maggio risuonerà a Tel Aviv, in occasione della finale dell’Eurovision Song Contest. Soldi rappresenterà l’Italia nel concorso canoro più grande del mondo… In bocca al lupo!

8. IL CIELO NELLA STANZA – Salmo ft NSTASIA

E’ la canzone cantautorale d’amore del nuovo millennio e della tendenza a dire le cose con un linguaggio pari a quello che useresti per strada. Qualcosa di diverso dal suo stile, una scrittura più consapevole e cosciente, di uno che si è fatto adulto, tra le sue canzoni. E’ bella, diretta, sappiamo perché piace: un po’ tutti ci siamo lasciati scorticare da quelle emozioni, condivisibili anche quando fanno male.

9. bad guy – Billie Eilish

E’ la rivelazione dell’ultimo anno che – parola mia – cambierà per sempre le sorti del pop mondiale. Che poi, ingabbiare il suo stile unico in un genere musicale è davvero riduttivo. E’ bello vedere che Billie si sia fatta strada anche in Italia, con la sua hit a metà tra l’onirico e l’ironia. Frizzante, scanzonata, a tratti distorta ma che, quando ti entra in testa, non vuole più uscire. Canzone invernale, primaverile, estiva ed autunnale. Da ballare, da ascoltare ad occhi chiusi, difficilissima da cantare. Billie non passa mai di moda.

10. I tuoi particolari – Ultimo

Chiude il cerchio della top 10 una sempreverde conferma. I tuoi particolari, seconda al Festival di Sanremo, continua a far sognare le orecchie di tantissimi ascoltatori. Resterà deluso chi credeva che sarebbe rimasta una canzone da pianoforte e palcoscenico, perché in radio sta suonando tantissimo. E, altrettanto inaspettatamente, è uno di quei pezzi da cantare a squarciagola, pur non essendo rock, che ti resta nel cuore, pur non avendo il ritmo incalzante della rima.

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