“Sono molto felice del risultato, e la cosa che mi ha colpito di più è che ogni artista è riuscito a far propria la canzone che ha scelto. Non si fa una cover per copiare un artista, per riproporlo in modo uguale all’originale. Ecco, tutti gli artisti che hanno preso parte a questo progetto sono stati capaci di portare i brani selezionati nel proprio specifico mondo e rifarli in base al proprio personale stile. Evviva il coraggio, evviva il rispetto”. Con queste parole consegnate a Velvetmag.it Dori Ghezzi formula il suo commento a proposito di “Faber Nostrum”, ambizioso e coraggioso album in cui quindici artisti della scena musicale italiana contemporanea propongono la propria versione di altrettante canzoni di Fabrizio De André. “Tutti coloro che hanno preso parte a questa avventura , hanno mostrato grande rispetto nei confronti di Fabrizio e delle sue canzoni, ed è stato bello scoprire le loro reinterpretazioni: mi ha colpito che gli artisti abbiano fatto un viaggio al proprio interno, si siano scoperti. Fabrizio ha sempre avuto grande fiducia nei giovani, ha sempre augurato a noi di vivere quel mondo migliore che lui non è riuscito a vivere”.
Presentato a Roma “Faber Nostrum”, disco tributo in cui artisti indie italiani cantano Fabrizio De André
E così Motta ripropone “Verranno a chiederti del nostro amore”, Vasco Brondi rifà “Smisurata preghiera”, i Ministri si cimentano in “Inverno”, mentre gli Zen Circus rendono ancora più intima e struggente “Hotel Supramonte”. “E’ stato un progetto fatto per amore della musica” ci ha detto Dori Ghezzi, che a proposito dell’eredità che De André ha lasciato alla musica italiana, ha spiegato. “E’ significativo che molti testi di Fabrizio siano stati inseriti nei libri di letteratura che si studiano a scuola, perché io credo che sia giusto fissare le sue parole. De André aveva una visione del mondo non critica ma molto reale, mai impositiva: non è mai stato moralista, non ha mai voluto dire le cose per indottrinare qualcuno, ha sempre lasciato gli altri liberi di decidere, non ha mai voluto insegnare niente a nessuno”.
“Faber Nostrum” è un disco tributo a uno dei cantautori che hanno scritto la storia della musica italiana del Novecento, un artista che è punto di riferimento imprescindibile per chi voglia cimentarsi con quel tipo di professione. Un Maestro, adorato, venerato e spesso temuto; le sue canzoni sono oggetto di culto e di studio, pietre miliari da analizzare e trattare con cura. Non è la prima volta che artisti italiani si cimentano con le canzoni di Fabrizio De André: basti ricordare l’album “Faber, amico fragile” tratto dal concerto-tributo del 12 marzo 2000 in cui Adriano Celentano, Franco Battiato, Ligabue, Roberto Vecchioni Vasco Rossi e tanti altri riproponevano alcuni tra i brani più conosciuti del grande cantautore genovese, scomparso esattamente vent’anni fa (era l’11 gennaio 1999). Stavolta l’operazione coinvolge artisti della cosiddetta scena indie, musicisti tra i più influenti della nuova generazione di cantautori italiani.
“Questi ragazzi hanno avuto la fortuna, e allo stesso tempo la sfiga, di aver avuto alle spalle il miglior cantautorato del mondo che è quello italiano” ci ha detto Dori Ghezzi. “Io credo fermamente in una nuova rivoluzione culturale. Questi artisti si rifanno a Fabrizio perché Fabrizio ha cantato temi che sono ancora attualissimi. Io mi auguro che Fabrizio diventi anacronistico un giorno e che i problemi dei quali lui cantava non ci siano più“.
Quasi tutti gli artisti che hanno avuto il coraggio di affrontare un mito come De André, erano presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto, svoltasi martedì 30 aprile presso il Mercato Centrale di Roma, in un clima di amicizia, di abbracci e calore. Si sentiva grande amore nei confronti del Maestro, l’atmosfera era di rispetto ma anche di gioia e senso di condivisione. Si percepiva da parte dei musicisti presenti (molti dei quali reduci dalle prove del Concertone del Primo Maggio) la voglia di esserci, di raccontare quanto De André sia stato importante nella propria formazione e professione, quasi di ringraziare il Maestro per l’eredità lasciata loro.
“Da genovesi abbiamo sentito una chiamata forte, ma anche un respingimento verso questo progetto, perché affrontare i padri è sempre difficile” hanno dichiarato gli Ex-Otago, che in “Faber Nostrum” ripropongono “Amore che vieni, amore che vai”. “De André continua a far scuola, e uno dei suoi insegnamenti è che può essere superato. Con rispetto. La nuova scena musicale sta dimostrando che si può fare ancora buona musica, rispettando i grandi padri”.
“Faber Nostrum”, anche i genovesi Ex-Otago rendono omaggio a De André con la cover di “Amore che vieni, amore che vai”
“Fabrizio De André è il mio artista preferito in assoluto, mi ha aiutato più volte, e anche oggi a volte rileggo i suoi testi e mi fa stare bene, è un punto di riferimento imprescindibile per me” ci ha svelato Colapesce, che ha riproposto “Canzone dell’amore perduto”. “Ho scelto questa canzone perché, dal punto di vista tecnico, mi veniva più semplice confrontarmi con l’armonia di questo brano e poi perché fa parte della memoria collettiva, del nostro patrimonio artistico: tutte le volte che mi capita di proporla dal vivo sento che si crea il gelo, il pubblico sta in religioso silenzio e ascolta la canzone quasi come fosse una preghiera, è una cosa che mi crea sempre una grandissima emozione”.
Anche Colapesce prende parte a “Faber Nostrum” con la cover di “Canzone dell’amore perduto”
“Per me Fabrizio De André rappresenta il primo avvicinamento alla musica quando ero bambino” ci ha raccontato The Leading Guy. “Ricordo che quando ero piccolo mia zia mi passava i vinili di Fabrizio, io li ascoltavo e pensavo “Vorrei far provare alla gente quello che provo io ascoltando lui”. L’artista, che sta per partire in tournée con Elisa (di cui apre 19 concerti) e che il 3 maggio farà uscire il nuovo album intitolato “Twelve Letters”, in “Faber Nostrum” ripropone il brano “Se ti tagliassero a pezzetti”. “Ho scelto questa canzone perché ha uno stile quasi inglese nell’appoggio delle parole, è molto fluida. Visto che canto sempre in inglese, mi veniva molto comoda. E’ stata un’esperienza per me molto tosta, ma le opinioni di chi ha ascoltato la mia versione finora sono positive, e questo mi rallegra e mi tranquillizza”.
The Leading Guy presente in “Faber Nostrum” con la sua versione di “Se ti tagliasssero a pezzetti”
Ci vuole infatti grande coraggio per cimentarsi con i brani di De André, e sono diversi i nomi che “per troppo amore” (e per timore reverenziale) hanno preferito non aderire al progetto, coordinato da Massimo Bonelli di iCompany, condiviso dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus e pubblicato da Sony Music/Legacy Recordings. “L’idea di “Faber Nostrum” non era quella di fare un disco, “Faber Nostrum” è un progetto di riproposta di Fabrizio, è un discorso che rimarrà aperto” ha dichiarato Stefano Patara di Sony. “Se in futuro ci saranno altri artisti con il desiderio di cantare De André, noi ci saremo. L’augurio è che questo progetto si arricchisca, speriamo che altri musicisti abbiano lo stimolo di aggiungere il loro contributo. Siamo nell’epoca dello streaming e, anche per noi è tutto nuovo. Quando tre o quattro anni fa abbiamo visto il cambiamento del consumo della musica italiana, abbiamo notato che De André stava al passo con gli artisti attuali. Pensavamo che i fruitori della sua musica fossero principalmente gli adulti, che sono cresciuti ascoltandolo, ma successivamente abbiamo scoperto che De André, in streaming, è molto ascoltato dai giovani”.
“Per me è stato un onore partecipare a questo progetto, la fiducia di Dori mi ha fatto piacere” ha dichiarato Massimo Bonelli di iCompany. “E’ stato bello portare tutti questi artisti a rileggere Fabrizio De André. Una delle cose che viene imputata ai nuovi musicisti contemporanei è che non hanno contenuti ma è un grande bufala: i temi sono gli stessi, sono cambiati i linguaggi. Le reinterpretazioni dei nuovi artisti sono dei collegamenti importanti per la musica italiana”.
Per il futuro è in programma anche un grande concerto-evento, che dovrebbe svolgersi a settembre a Genova. “Al momento non posso darvi troppi dettagli in merito perché è un progetto sul quale abbiamo appena ricominciato a lavorare” ci ha rivelato Dori Ghezzi. “Uso il verbo ricominciare perché si tratta di un’idea che avremmo dovuto realizzare qualche mese fa (a gennaio) ma poi non è andata in porto perché non c’erano i tempi. Ora ci siamo rimessi in moto e vogliamo fare qualcosa che possa rimanere, non un semplice passaggio televisivo”.
Un piccolo assaggio di come suonano dal vivo le canzoni contenute in “Faber Nostrum” è arrivato subito dopo la conferenza stampa, quando gli artisti presenti hanno partecipato a un mini-live di presentazione del progetto. Un piccolo happening in onore di Fabrizio De André, insomma, un’ulteriore occasione per ricordare e ringraziare un grande Maestro. Evviva Faber.
Anche La Municipal e Cimini in “Faber Nostrum”
Di seguito la track list di “Faber Nostrum”:
Gazzelle – Sally
Ex-Otago – Amore che vieni, amore che vai
Willie Peyote – Il bombarolo
Canova – Il suonatore Jones
CIMINI feat. Lo stato sociale – Canzone per l’estate
Ministri – Inverno
Colapesce – Canzone dell’amore perduto
The Leading Guy – Se ti tagliassero a pezzetti
Motta – Verranno a chiederti del nostro amore
La Municipàl – La canzone di Marinella
Fadi – Rimini
The Zen Circus – Hotel Supramonte
Pinguini Tattici Nucleari – Fiume Sand Creek
Artù – Cantico dei drogati
Vasco Brondi – Smisurata preghiera
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