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Caso Siri, Conte non ammette scuse: “Deve dimettersi e basta…”

Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti, si deve dimettere. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, giovedì 2 maggio in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Siri, leghista, è indagato per corruzione. Conte ha fatto sapere che proporrà al Consiglio dei ministri le dimissioni del sottosegretario.

CONTE: “ECCO PERCHE’ DEVE ANDAR VIA”

Ho sempre rivendicato – ha detto Giuseppe Conte – per questo governo un alto tasso di etica pubblica. Nel caso di specie dell sottosegretario, è normale ricevere suggerimenti per modifiche o introduzione di norme. Come governo abbiamo responsabilità di discernere e valutare se queste proposte hanno carattere di generalità o se avvantaggiano il tornaconto di singoli. In questo caso la norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessità di dimissioni del sottosegretario”.

“LEGA E M5S NON SI AGITINO…”

“Fin dall’inizio mi sono posto un interrogativo: come può il governo del cambiamento affrontare il caso Siri nel modo più giusto? Quella del cambiamento non è mai stato una formula retorica”. “Invito la Lega a non lasciarsi guidare da reazione corporative” dopo la mia decisione, ha detto il premier. “Invito anche il M5s – ha detto dall’altra parte – a non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica”. “Noi dobbiamo essere credibili, responsabili, le dimissioni o si danno o non si danno, le dimissioni future non hanno molto senso“, ha detto Conte. “Invito anche il M5s a non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica”.

LA POSIZIONE DI SIRI

Prima della conferenza stampa c’era stata una mossa del sottosegretario Siri. Se non ci saranno novità – aveva fatto sapere – dai pm nei prossimi 15 giorni si dimetterà. “Confido – ha detto in una nota – che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”.

LE PAROLE DI SALVINI

“I magistrati sono pronti ad incontrarlo e dimostrerà la totale estraneità ad una vicenda surreale dove due tizi parlavano di lui senza che sia stato fatto nulla. In un Paese civile funziona così. Lascio a Conte e Siri le loro scelte. A me va bene qualunque cosa, se me la spiegano”. Così il vicepremier Matteo Salvini parlando della vicenda Siri, prima della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti del Governo Conte

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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