Una vasta operazione di polizia e carabinieri è scattata  a Napoli al mattino di sabato 4 maggio, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, serve a eseguire un fermo d’indiziato di delitto nei confronti di 7 esponenti del clan di camorra D’Amico-Mazzarella. Tutte persone accusate in relazione all’omicidio efferato di Luigi Mignano, perpetrato lo scorso 9 aprile davanti a una scuola.

Luigi Mignano, 57 anni, e il figlio 32enne, Pasquale Mignano erano in auto quando vennero raggiunti da due persone a bordo di uno scooter che esplosero i colpi di arma da fuoco. Sul posto era presente anche il figlioletto di Pasquale Mignano, salvo per miracolo: in strada era rimasto il suo zaino di scuola.

Le forze dell’ordine eseguono anche un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 appartenenti al clan camorristico Formicola. Ciò per gli omicidi dei fratelli Massimo e Salvatore Petriccione avvenuti il 29 giugno 2002 e l’8 marzo 2004. A carico di tutti gli arrestati sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza che hanno consentito ai magistrati l’emissione dei due provvedimenti.

Ecco una dichiarazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Dodici arresti a Napoli: cinque esponenti del clan Formicola e sette del clan D’Amico. Complimenti a Polizia e Carabinieri per i velocissimi arresti di questi camorristi che hanno sparato per le vie di Napoli – dice Salvini -. È una risposta concreta: lo Stato c’è, si fa sentire, non dà tregua ai boss. Ed episodi come quello di ieri non resteranno impuniti. Vinceremo noi”. Ad affermarlo è il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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