Nuovo scontro tra Lega e M5S. “Io dico a Salvini, è bello fare il forte con i deboli, ma questo è il momento del coraggio”, afferma il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio a “1/2 ora in più” di Lucia Annunziata, domenica 5 maggio. Il rinvio a giudizio “non ha senso. Qui la questione non è l’inchiesta in sé ma il fatto che un sottosegretario abbia tentato di favorire un singolo con un emendamento. È la classica storia italiana. Il tema è quell’atteggiamento da casta per il quale siccome sei al governo ti senti in grado di favorire il singolo”.
“Il Consiglio dei ministri dovrebbe essere convocato mercoledì, al 99% sarà mercoledì (8 maggio, ndr.)”, dice Di Maio, ribadendo come la questione Armando Siri per il M5S sia talmente “dirimente che abbiamo chiesto al presidente del Consiglio di proporre il decreto di revoca”. “Sulla questione morale il M5S non fa passi indietro e alla Lega chiediamo di non cambiare sempre discorso, ma di tirare fuori le palle su Siri e farlo dimettere”. Così il M5S in un post sul blog delle Stelle. “Salvini dovrebbe mostrare più coraggio e maggiore coerenza visto che in occasione delle dimissioni della sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari, perché indagata per concorso in corruzione, diceva: ‘Le dimissioni del sottosegretario non mi soddisfano. Non basta chiedere scusa e dimettersi’, attacca il M5S”.
Arriva la replica di Salvini: “I processi in Italia si fanno in tribunale e non in piazza. Funziona così in democrazia”, dice in un primo momento. Poi un ultimatum: “Gli amici dell’M5S pesino le parole. Se dall’opposizione insulti e critiche sono ovvie, da chi dovrebbe essere alleato no. La mia parola è una e questo governo va avanti cinque anni, basta che la smettano di chiacchierare. Mi dicono ‘tiri fuori le palle’? Ricevo buste con proiettili per il mio impegno contro la mafia. A chi mi attacca dico tappatevi la bocca, lavorate e smettete di minacciare il prossimo. È l’ultimo avviso“.
In mattinata di domenica, Salvini ha tenuto un comizio al Galluzzo, frazione alle porte di Firenze, in sostegno del candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci. “Non ascolto gli insulti di chi dovrebbe essere mio alleato. Sarebbe meglio se gli M5S ci aiutasse a cambiare in meglio questo paese senza offendermi ogni giorno”. Rivolto al premier, ha affermato: “Caro Conte ridurre le tasse a famiglie e imprese è emergenza nazionale di questo paese. Tutto il resto viene dopo”.
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