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Giorgia Meloni, non solo politica: tra famiglia, fidanzato e sua figlia

Giorgia Meloni, presidente del partito Fratelli d’Italia, non è solo politica: è una donna, con una famiglia e una vita privata. Il problema è che, spesso, ci si ferma alle sue idee politiche più o meno condivisibili. È una persona perbene, che crede in quello che fa, compassione. E, ad oggi, c’è pochissima gente che si impegna nelle proprie ideologie con così tanta energia. È una donna che, innanzitutto, si è fatta da sola, con la serietà di chi vuole far sentire la sua voce. Poco importa di essere famosa, perché tanto non va più di moda. Non si impegna per essere simpatica, anzi, ultimamente risulta piuttosto impopolare. Ma questo è molto mainstream al momento.

Giorgia Meloni, però, ha deciso di raccontarsi sulle pagine del giornale Novella  2000, nonostante la stanchezza dei suoi impegni attuali. La durezza che traspare dai suoi atteggiamenti, non è però la sua vera indole. Soprattutto quando parla dei suoi affetti, della sua famiglia, di sua figlia, tutta la asprezza del suo carattere scompare. Non tutti sanno che Giorgia non ha avuto un’infanzia semplice: sua madre a cresciuto da sola lei e sua sorella Arianna. Suo padre è andato via, si è trasferito alle Canarie, quando Giorgia arriva fino a due anni. L’uomo è ricomparso solo vent’anni dopo, ma lei ha deciso di non avere più alcun rapporto con lui.

Non ama molto parlare delle sua vita privata, che tiene sempre preservata dai riflettori. Decisamente lontana dall’atteggiamento dei suoi colleghi Matteo Salvini e Luigi Di Maio che, invece, ufficializzano le loro relazioni pubblicamente. Vive nella riservatezza, non perché non sia fiera dei suoi affetti, ma perlopiù perché ha già dovuto faticare tanto per guadagnare credibilità. Non è facile entrare in politica se sei una donna, ancor di più se militi tra le poltrone della destra italiana. Non è facile per un uomo questo mestiere, figuriamoci. Era giovanissima quando è diventata vicepresidente della Camera, aveva soli 29 anni. E ne aveva 31 quando è diventata ufficialmente Ministro. E’ una che sa come tenere testa agli uomini, in un campo minato di patriarcato, per questo fa paura al genere maschile. Oramai è abituata agli insulti, di quelli sessisti e di cattivo gusto, che i suoi colleghi uomini non devono sopportare ogni giorno.

Queste critiche sono spesso infondate, immorali ed altamente decostruttive. Spesso si fermano al suo aspetto fisico, nel giudicare la sua più o meno bellezza. C’è chi la chiama “brutta”, come se la profondità di una persona possa fermarsi a giudizi di questo tipo. Per questo lei ha deciso di mettere da parte il suo lato umano, che conserva per il suo privato. E poi è molto timida, cosa che risulta davvero difficile da credere, dato il suo modo di mostrarsi pubblicamente. Attacca per non essere attaccata, anche se a volte cede

Posso entrare in una sala e non salutare nessuno. I presenti penseranno che sono scostante, maleducata: fondamentalmente non saluto perché ho paura che gli altri non abbiano piacere di salutarmi. E’ la mia timidezza, questa grande cosa che caratterizza il mio modo di essere. Ho combattuto tutta la vita contro questa mia debolezza. Cerco di far vedere che in realtà sono forte, ma non è così.

Poi viene intavolato il discorso sulla famiglia, di cui lei è grande sostenitrice. Ma solo della famiglia tradizionale, guai a parlarle di altro. Ha una figlia di due anni, Ginevra, ed un compagno, Andrea Giambruno (autore di Pomeriggio Cinque). Sostiene fortemente il Family Day, in onore del quale ha presieduto al congresso di Verona, però non è sposata. Incoerenza? Ecco cosa dice in proposito

Questa osservazione è la dimostrazione che le battaglie non le faccio per me stessa. Sostengo tante cose che non ho fatto nella mia vita: per esempio, sono per le famiglie numerose, ma ho una sola figlia. Una cosa è quello che vuoi per la società, un’altra i fatti della vita che inducono a delle scelte. Ritengo che lo Stato debba dare privilegi alla famiglia fondata sul matrimonio, ma non pretendo che lo Stato riconosca i privilegi anche a me. Nel mio mondo ideale ad ogni scelta corrisponde una conseguenza.

Sua figlia Ginevra è la sua gioia più grande. Passare del tempo con lei, essendo una mamma lavoratrice molto impegnata, è sempre un privilegio. Anche se questo tempo dura solo poche ore al giorno e, ammette, di lei si occupa una tata.

Sono felice quando torno la sera a casa, da Ginevra, che fortunatamente si addormenta verso mezzanotte. Così, noi due, possiamo passare delle ore insieme e dormire insieme. La mattina la accompagno all’asilo e non con l’auto blu. Non l’ho mai avuta, nemmeno quando ero Ministro. Ho una tata, lei è bravissima. Non potrei farne a meno, anche perché Andrea lavora lontano, a Milano. Torna a Roma qualche giorno a settimana, poi nel weekend io cerco di ritagliarmi giorni tranquilli con loro. Con Andrea non ci vediamo spesso, ma facciamo i fidanzatini: il rapporto si mantiene vivo perfettamente. Solo che non abbiamo la quotidianità che hanno altre famiglia.

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