Tensione, insulti razzisti e minacce al presidio degli abitanti di Casal Bruciato, alla periferia di Roma, contro l’assegnazione di una casa popolare a un nucleo di 14 nomadi. Alcune decine di residenti di via Sebastiano Satta sono scesi in strada da ieri 6 maggio, assieme a militanti di Casapound, per protestare contro l’ingresso dei nomadi nell’abitazione.

Oggi è in programma un’assemblea pubblica e domani una manifestazione. “Stamattina i nomadi hanno lasciato in macchina il palazzo – spiega un abitante – non sappiamo se per ultimare le pratiche o, al contrario, se hanno deciso di rinunciare all’alloggio popolare. Noi qui non li vogliamo”.

“Li vogliamo vedere tutti impiccati, bruciati”. A dirlo alcune donne radunate nel cortile condominiale di via Satta a Casal Bruciato. “A mio nipote quando aveva 11 anni gli hanno puntato un coltello alla gola per rubargli un euro” racconta una residente. “Richiamiamo Mussolini che è morto?”, dice un’altra ironicamente. “Magari” rispondono altri in coro. “Ma perché non se li porta a casa lei?” e “Guardate in faccia la gente e rendetevi conto di come vive”, hanno detto alcuni cittadini a Roberta Della Casa, presidente del IV Municipio, arrivata sul posto. “Questi che reddito hanno? Pagano l’affitto?”, ha detto un abitante. “Ancora non te ne vai”, ha gridato qualcuno.

Intanto il padre di una famiglia rom, ricordando i momenti di tensione che sarebbero avvenuti con alcuni residenti ieri sera, supportati dai militanti di Casapound, riferisce: “Ci hanno detto che noi, con le nostre famiglie e i bambini, dovevamo subito uscire da casa. E ci hanno minacciato dicendoci che ci avrebbero tirato bombe e ci avrebbero picchiati. I miei figli hanno visto e sentito tutto questo e ora, con queste persone sotto casa, hanno paura. Tanto che per fare la spesa siamo stati scortati dalla polizia. Ma a questa casa ne abbiamo diritto, ce l’ha assegnata il Comune”.

“Mi sto vergognando a dire a questa famiglia che i loro diritti verranno tutelati”, ha detto l’assessore al Patrimonio Rosalba Castiglione parlando a Radio 24. “Le famiglie rom che hanno diritto alla casa la avranno come tutti gli altri in graduatoria. A chi tocca viene assegnata. Io credo che sia una strumentalizzazione esclusivamente politica. Noi abbiamo fatte altre assegnazioni quest’anno e non ci sono mai stati problemi di delinquenza o vicinato. C’e stata integrazione. I problemi stanno sorgendo ora a un mese dalle europee“, ha aggiunto l’assessore della giunta Raggi. “Il problema lo creano quegli imbecilli che strumentalizzano la paura di chi ignora una cultura diversa”, ha continuato Castiglione.

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