A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci si riscopre in Italia un coté forse non ancora abbastanza esplorato del grande genio universale. Quello del Leonardo amante del vino ed egli stesso produttore ed enologo esperto. Un percorso scientifico ed enogastronomico sui generis, che ha nel celebre analista sensoriale Luca Maroni uno dei suoi maggiori intenditori.
Di recente uscita è infatti Leonardo da Vinci e il vino (edizioni Sens), un volume che segue altre pubblicazioni del Maroni dedicate al genio di Vinci, come Milano è la vigna di Leonardo, in relazione al vigneto posseduto dall’artista a seguito di una donazione da parte di Lodovico il Moro. Nella sue opere Luca Maroni illustra il metodo di Leonardo agronomo. “Un susseguirsi di attenzioni – così lo definisce – mirate a due obiettivi fondamentali. Primo, mettere la pianta nella condizione di trarre dalle sue stesse foglie le sostanze convenienti alla perfezione del grappolo. Leonardo vuole, poi, un frutto integro. Cioè mantenuto intatto dal punto di vista ossidativo. E vuole un vino pulito, che venga travasato di frequente…”
Maroni è protagonista della rinascita, oggi, a cinquecento anni di distanza, del “vino di Leonardo”. Un prodotto realizzato secondo le indicazioni di allora tradotte in moderne tecniche enologiche. Anche il vino, insieme ad arte, scienza, architettura era infatti tra le passioni del genio di Vinci. Al punto da studiarne, già allora, la produzione, come racconta una lettera del 1515, al fattore del suo “Podere di Fiesole”. Quasi un trattato viticolo ed enologico, spiega in una nota il sito Winenews. Nel quale Leonardo, eno-appassionato ante litteram, indica aspetti oggi dati per certi ma all’epoca pionieristici.
Quali, ad esempio, l’ottimizzazione della qualità dell’uva, la concimazione della vite con sostanze basiche e la vinificazione in botti chiuse. Indicazioni assunte come linee guida dallo staff tecnico, agronomico ed enologico della cantina Leonardo da Vinci Spa. Obiettivo: la definizione di un metodo che, grazie all’utilizzo delle moderne tecniche, permetta di realizzare il progetto di Leonardo. Ossia quello di ottenere prima uve e poi vini di eccellente qualità. Ecco quindi il “Metodo Leonardo”: un capitolato viticolo ed enologico, esclusivo e segreto. Messo a punto con il supporto di un comitato scientifico di enologi e studiosi. Come l’esperto Alessandro Vezzosi, per l’indagine storico-culturale, e, appunto, Luca Maroni, che ha saputo tradurre le indicazioni di Leonardo nelle tecniche odierne.
Photo credits: Facebook / Luca Maroni