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Buon compleanno Giro d’Italia: 110 anni di storia del ciclismo

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Quella del Giro d’Italia è una storia bellissima, che fa parte della nostra e della grande Storia. In Italia è ancora un pilastro dello sport, soprattutto del ciclismo, che purtroppo ancora fatica nel suo seguito, rispetto al calcio. Oggi il Giro d’Italia compie 110 anni e noi non possiamo che omaggiare questa manifestazione che, da più di un secolo, ci fa sognare.
La nascita del Giro, a pensarci oggi, sembra quasi uno scherzo. Il 24 agosto del 1907, sulla Gazzetta dello Sport, venne formalizzata questa gara in bicicletta, il cui vincitore avrebbe intascato 25mila lire. E, dobbiamo dirlo, allora erano davvero tantissimi soldi! Questa iniziativa era stata definita come “una delle prove più ambite e maggiori del ciclismo internazionale”. Il primo vero Giro d’Italia partì appunto il 13 maggio del 1909, poco prima delle 3 del mattino, da Milano. Con una media di 28 chilometri orari circa e dopo 397km, a trionfare fu Dario Beni, nel primo traguardo di Bologna. Si susseguirono 8 tappe e quasi 2mila chilometri e mezzo, dal 13 al 30 maggio. Vincitore finale fu Luigi Gianna.
Per antonomasia, il Giro d’Italia è un percorso fatto di tappe in pianura o media montagna. Ma queste ultime sono ovviamente una delle caratteristiche principali del Giro, le tappe più complesse, ma anche le più avvincenti e ricche di colpi di scena. Alcune volte la pendenza media è piuttosto elevata, superando talvolta anche il 20%. Solo i veri scalatori, esperti e più forti, riusciranno a portare a casa la vincita di quella giornata. L’ambita maglia rosa, il simbolo del migliore in strada.
E, appunto, il leader indiscusso della classifica generale indossa in ogni tappa la maglia rosa. Perché questo colore? Ovviamente è preso dallo stesso colore della Gazzetta dello Sport, il quotidiano che organizza ogni anno la gara. Il miglior scalatore indossa invece la maglia azzurra (prima il colore era il verde). Il primo nella classifica a punti indossa una maglia ciclamino. E poi c’è un’altra maglia davvero ambita, la bianca. Questa spetta al corridore che non ha ancora compiuto 25 anni, il primo gennaio dell’anno in corso, che ha totalizzato il miglior tempo cumulativo. Una sorta di premio al leader dei più giovani, che comunque si sono messi in gioco e per aver gareggiato con i colossi esperti del ciclismo.

In occasione del festeggiamento per i 110 anni dalla nascita, è uscito anche, in libreria un volume commemorativo. Il suo titolo è  “110 Anni in rosa-Storie, imprese e statistiche del Giro d’Italia dalla prima edizione ad oggi”. Questo libro racconta più di un secolo della nostra vita, della nostra società italiana, della nostra storia. I ciclisti e, con loro, il pubblico che esulta ai bordi delle strade, hanno contribuito a rendere questa manifestazione un evento di tradizione nazionale.
Francesca Romagnuolo

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