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Conte e Salvini divisi su (quasi) tutto. Polemica su aumento Iva

Nuova secca polemica fra il premier Giuseppe Conte e il suo vice leghista Matteo Salvini. Il botta e risposta a distanza è stato sull’aumento dell’Iva. Oggi 15 maggio, davanti alla platea di imprenditori di Rete Imprese Italia, il premier precisa che evitare l’aumento dell’Iva “non sarà un’impresa facile”.

Per questo, ha aggiunto, “stiamo lavorando ad un’operazione profonda di spending review e stiamo potenziando il nostro sistema di contrasto all’evasione fiscale”. “Dopo una prima fase, nella quale il Governo ha posto le basi per ricostruire il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, rispondendo con urgenza alle istanze delle fasce più deboli della popolazione, si apre adesso una ‘fase 2′”. Questo secondo momento di intervento del governo, spiega il presidente del Consiglio, ha come obiettivo prioritario “quello di rilanciare la crescita, liberando le migliori energie produttive e innovative del Paese”.

Dura la replica, a stretto giro, di Matteo Salvini. “Mi rifiuto di aumentare l’Iva anche di un solo centesimo – attacca il ministro dell’Interno -: prima va riformato il sistema fiscale. Bisogna avere coraggio e io non mi rassegno”. Il vicepremier è anch’egli intervenuto all’assemblea di Rete Imprese Italia.

Le tensioni nel governo crescono anche riguardo allo spread. Sarebbero state, infatti, le parole di Matteo Salvini ad aver provocato il balzo in avanti del differenziale fra titoli di stato tedeschi e titoli omologhi italiani negli ultimi due giorni. Oggi 15 maggio si è sfiorata quota 290. Lo dicono due report, uno di Unicredit e uno di Mps, secondo quanto riporta online l’Ansa. “I Btp sono stati sotto pressione dopo i commenti di Matteo Salvini sul deficit”, dice la banca milanese. “Rimangono sotto pressione i Btp dopo alcune dichiarazioni del Vice Premier, Salvini, sul fatto che il governo potrebbe sforare il deficit del 3% con la prossima legge di bilancio”, concorda Mps.

Unicredit nota che i prezzi sono sotto pressione (e i rendimenti salgono di pari passo) per una combinazione di fattori. Fra questi “un peggioramento dell’appetito per il rischio a livello globale, così come la prudenza degli investitori in vista delle elezioni per il Parlamento europeo”. Le parole del vicepremier e ministro dell’Interno avrebbero contribuito a impennare il differenziale di rendimento, che oggi è continuato a salire.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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