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Nave salva naufraghi, bambini e disabili: nessuno li vuole

A bordo 65 persone migranti salvate in mezzo al Mediterraneo il 15 maggio scorso. Fra essi bambini neonati, bambini piccoli, disabili e ustionati gravi. Ma nessuno li vuole. La nave Sea Watch 3 della omonima ong tedesca, che li trasporta, non sa dove attraccare. E oggi 17 maggio si è portata al limite delle acque territoriali italiane, non lontano da Lampedusa. Le autorità italiane, Guardia di Finanza e Capitaneria di porto, hanno intimato a chi conduce l’imbarcazione di non fare ingresso nel mare italiano.

DAI LIBICI NESSUN AIUTO 

Il soccorso è avvenuto in zona Sar (Search and rescue, ricerca e salvataggio) libica. A 30 miglia a nord dalla costa di Zwara. Il coordinamento delle operazioni di soccorso, dunque, avrebbe dovuto essere dei libici. “Ma la Ong non ci ha avvisati del salvataggio, non ha avvertito la nostra Guardia costiera, adesso quindi è una responsabilità loro”. Così replica il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, come riporta su Repubblica Alessandra Ziniti.

“NESSUNO CI RISPONDE”

“Il 16 maggio – fa sapere la Ong – una motovedetta libica si è avvicinata alla nave e le ha intimato di allontanarsi. E nessuna delle altre autorità contattate si è dimostrata disponibile a dare indicazioni né a fornire un porto sicuro. Siamo di nuovo soli”. Sea Watch afferma di aver provato a contattare anche le sale operative della Guardia costiera di Tripoli, oltre a Malta, Italia e il governo olandese di cui la nave batte bandiera. Ma da nessuno sarebbe arrivata risposta.

PER SALVINI “NAVE PERICOLOSA”

Il ministro Salvini ha firmato il 15 maggio stesso una direttiva ad hoc. Si definisce la Sea Watch 3 un’imbarcazione “offensiva e pericolosa per la sicurezza pubblica”. Perciò non può entrare nelle acque italiane. Del resto rischierebbe sanzioni pesantissime. Col decreto sicurezza bis in vigore, per il solo fatto di avere salvato vite umane (i 65 migranti alla deriva) Sea Watch rischia fino a 357 mila euro di multa.

MULTA SEVERISSIMA

L’articolo 1 del provvedimento, infatti, impone alle navi, in caso di inosservanza degli obblighi, maxi multe. “Si applica la sanzione amministrativa – è scritto – del pagamento di una somma da euro 3.500 a euro 5.500 per ciascuno degli stranieri trasportati“. I 65 migranti salvati ieri dalla Sea Watch rischierebbero dunque di costare alla ong una cifra compresa tra i 227.500 ed i 357.500 euro.

Migranti sulla Sea Watch 3 (foto Twitter / @SeaWatchItaly)

Photo credits: Twitter / Sea Watch Italy @SeaWatchItaly

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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