Il Movimento Cinque Stelle va all’attacco sulla vicenda della professoressa sospesa a Palermo dall’Ufficio scolastico provinciale. L’insegnante, Rosa Maria Dell’Aria, 63 anni, è accusata di “mancata vigilanza” per un video di alcuni suoi studenti. I ragazzi hanno accostato le leggi razziali fasciste al decreto sicurezza del ministro Salvini in alcune slide.
La professoressa, docente da 40 anni, che fra un anno andrà in pensione, si è difesa, dicendosi molto amareggiata. Ha puntualizzato di passare, così, come una “sovversiva anti-Salvini”. E sui social media in molti si sono schierati con lei. “Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale – ha dichiarato la docente – . Naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi”.
I pentastellati, intanto, presentano una interrogazione parlamentare. “Piacciono solo i cittadini indottrinati? – scrive su Facebook il presidente della Commissione cultura M5S, Luigi Gallo – . Obbedienti e quindi incapaci di costruire un mondo migliore di quello che ereditano, di spingerci oltre i diritti già conquistati? Noi lavoriamo affinché gli studenti abbiano un pensiero critico, sviluppino ragionamenti indipendenti e imparino a pensare con la propria testa. E il Ministero della Lega cosa fa? Li censura. Un atto veramente grave e per questo il M5S ha depositato un interrogazione a prima firma Vittoria Casa”.
La professoressa Dell’Aria insegna italiano e storia nell’istituto industriale Vittorio Emanuele, a Palermo. La sospensione è arrivata sabato scorso 11 maggio. Per due settimane. Secondo l’Ufficio scolastico provinciale non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti. I quali nella Giornata della memoria in cui si ricorda la Shoah, lo sterminio nazista degli ebrei, avevano presentato una videoproiezione. Un filmato in cui si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un paragone definito “demenziale” dal vice premier. Dal canto suo il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha chiesto ai propri uffici un “approfondimento” della vicenda. La sospensione è il risultato. Ma questa vicenda ha tutta l’aria di non finire qui.
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