Le cellule staminali promettono orizzonti sempre più chiari e definiti in cui operare. Secondo le recenti scoperte quelle della placenta aiuterebbero il cuore a recuperare dopo un infarto. Vediamo i dettagli.

Cellule staminali della placenta per rigenerare il cuore

Le cellule staminali rappresentano per la scienza un terreno ancora da esplorare, che potrebbe aprire porte inedite al mondo della medicina.

Un’importantissima scoperta nel campo delle staminali è stata fatta da alcuni ricercatori americani dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital.

Questo gruppo di ricerca ha dimostrato come delle cellule staminali, fatte derivare dalla placenta (denominate cellule Cdx2) possano generare delle cellule cardiache sane a seguito di un infarto.

La ricerca è stata testata su modelli animali (topi), ma  potrebbe aprire importanti porte alla medicina che si occupa di rimettere in sesto il cuore, dopo un episodio come un infarto.

Cosa sono le Cdx2, le staminali della placenta?

Al centro dello studio condotto sulle cellule staminali ci sarebbero appunto le cellule Cdx2, che da sempre sono considerate in grado di generare la placenta nel corso dello sviluppo embrionale.

Non si era mai pensato che fossero in grado di rigenerare altri organi, come nel caso del cuore, ma gli scienziati non escludono un utilizzo in altri organi con lo stesso risultato.

A colpire non è solo il potere rigenerativo di queste cellule staminali, ma anche la capacità di andare esattamente dove c’è bisogno di loro, una volta iniettate nel flusso sanguigno.

A questo proposito, ecco cosa ha dichiarato Hina Chaudhry, direttore della medicina rigenerativa cardiovascolare presso l’Icahn School of Medicine:

Queste scoperte possono aprire nuovi orizzonti per una terapia rigenerativa per altri organi oltre al cuore. Al centro dello studio ci sono un gruppo di cellule che sembrano quasi una popolazione di super-staminali, dal momento che possono bersagliare il sito di una lesione e raggiungerlo attraverso il sistema circolatorio. Queste cellule, inoltre, sono in grado di evitare il rigetto da parte del sistema immunitario dell’ospite.