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Elezioni europee, sorpresa Olanda: sconfitti gli alleati della Lega

AGGIORNAMENTO ORE 14:27 – Il partito anti-immigrazione di Geert Wilders (Pvv) e il Partito socialista (Sp) potrebbero non ottenere neppure un seggio al Parlamento europeo, secondo un nuovo exit poll. I laburisti del PvdA di Frans Timmermans ottengono invece una chiara vittoria e avrebbero alla fine 6 dei 26 seggi in palio per l’Olanda. Il voto olandese mostrerebbe quindi il declino nel sostegno ai partiti anti-Ue, in particolare il Pvv dell’alleato di Matteo Salvini e Marine Le Pen, Geert Wilders. L’astro nascente dell’estrema destra olandese Thierry Baudet, col suo Forum voor Democratie (FvD) ha drenato voti al Pvv, senza tuttavia consolidare la sua forte performance alle provinciali di marzo. Avrebbe alla fine tre seggi all’Europarlamento.

L’Olanda boccia i nazionalisti populisti di Geert Wilders (foto in alto) alleati della Lega in Europa. Premia, invece, i laburisti di Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea e candidato di punta dei Socialisti e democratici S&D per succedere a Jean-Claude Juncker.

I laburisti, infatti – a sorpresa -, sono il primo partito secondo gli exit poll delle elezioni per il Parlamento europeo diffusi in serata di ieri 23 maggio. Otterrebbero cinque seggi al prossimo parlamento europeo. Gli olandesi, così come i britannici, sono i primi ad aver votato. Avranno 26 deputati a Strasburgo. Oggi, venerdì 24 maggio, voteranno Irlanda e Repubblica Ceca, sabato 25 toccherà a Lettonia, Malta e Slovacchia. Domenica 26 maggio tutti gli altri Paesi, Germania, Francia e Italia comprese.

Il premier liberale olandese Mark Rutte

Il voto olandese ha rappresentato un referendum per il governo liberale del premier Mark Rutte. Proprio lui, secondo le intenzioni di voto, dovrebbe tenere e rimanere al secondo posto nei sondaggi. Chi era stato dato per favorito – l’eccentrico e telegenico Thierry Baudet, controverso leader del partito populista di destra Forum voor Democratie (Fvd) -, si deve accontentare di tre seggi. Crolla invece il Freedom Party (PVV), i nazionalisti di Geert Wilders, che passerebbe da 4 a 1 seggio.

Leader stravagante che ama parlare in latino e postare selfie seminudo su Instagram, Baudet guida una formazione giovane, nata circa due anni fa, che ha di fatto fagocitato Wilders stretto alleato del leader della Lega. Centrale in questo voto – che ha registrato un aumento dell’affluenza alle urne rispetto al 2014 con il 41,2% dei votanti contro il 37,3% di cinque anni fa – è stato anche il tema della lotta ai cambiamenti climatici. Secondo analisti questo tema ha polarizzato il dibattito relegando in secondo piano le tradizionali divisioni sinistra/destra con i verdi che hanno preso tre seggi.

Thierry Baudet, leader della destra anti-migranti in Olanda

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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