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Londra, Theresa May lascia: “Dimissioni dal 7 giugno”

La premier britannica Theresa May annuncia le dimissioni. Non sarà, cioè, più leader del partito conservatore a partire dal 7 giugno e, appena nominato il suo successore, lascerà anche la guida del governo.

Oggi 24 maggio May ha espresso rammarico per non essere riuscita ad attuare la Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dal Unione europea sarà realizzata dal suo successore alla guida dei Tory, che dovrà essere eletto nelle successive settimane. Theresa May a quel punto lascerà anche il ruolo di primo ministro a Downing Street.

“Ho servito il Paese che amo. “Ho fatto del mio meglio, purtroppo non sono riuscita a far passare” la ratifica della Brexit, malgrado ci abbia “provato tre volte”. Lo ha detto Theresa May nell’annunciare oggi la resa e la sua uscita di scena da Downing Street in un discorso in cui ha di fatto tracciato la sua eredità politica. E in cui ha invitato chi le succederà alla guida dei Tory e del governo a portare a termine l’uscita dall’Ue ma anche a non considerare il compromesso una parola sporca. La premier britannica ha rivendicato quindi la politica di “un Partito Conservatore patriottico”, che nella sua visione deve continuare a mirare a “unire la nazione”. E a ridurre anche le ingiustizie sociali, predicando “sicurezza, libertà e opportunità”.

Il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn accoglie come una scelta giusta l’annuncio delle dimissioni di Theresa May sullo sfondo dello stallo della Brexit. Tuttavia non crede che un nuovo leader Tory possa fare meglio e torna a invocare elezioni anticipate. La premier – commenta il leader dell’opposizione laburista – “ha ammesso ciò che il Paese sa da mesi: che lei non può governare e neppure può il suo partito, diviso e in via di disintegrazione”. Quindi la richiesta del Labour: “immediate elezioni politiche” nel Regno Unito. Dal canto suo il presidente francese Emmanuel Macron rende omaggio al “lavoro coraggioso” della premier britannica e lancia un appello ad un “rapido chiarimento” sulla Brexit: è quanto riferisce l’Eliseo.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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