Musica

Takagi e Ketra, nuovo tormentone estivo: Jambo è già nei trend sul web

Takagi e Ketra sono una vera garanzia, soprattutto alle porte dell’estate. E, se è vero che “squadra che vince non si cambia”, loro sono pronti ad investire nuovamente su una cantante che, con loro, ha funzionato benissimo. E’ con Giusy Ferreri, cantante siciliana, che i due produttori hanno appena sfornato oggi, 24 maggio, il singolo che preannuncia già un’estate piena di successo, sotto il sole cocente. Takagi e Ketra ritornano sulle scene musicali con Jambo, con la stessa Ferreri ed il cantante giamaicano Omi. Ve la ricordate la sua hit, Cheerleader, altro tormentone cantato in tutto il mondo? A pochissime ore dall’uscita, l’hashtag #Jambo è gia nei trend topic su Twitter, per i migliaia di cinguettii in merito!

L’hype per la nuova uscita era cresciuto sempre di più. Giusy Ferreri aveva iniziato a condividere diversi indizi sui suoi social network, con scatti che la ritraevano con le tipiche treccine afro sulla testa, in una location d’eccezione. Il video che accompagnerà la canzone è stato girato tra Zanzibar e Giamaica, il paese natio di Omi. E, proprio del videoclip, Takagi e Ketra anticipano

Del video non possiamo anticipare nulla, ma avremo una coreografa d’eccezione, Sherrie Silver, che – tra le altre cose – ha curato il video di ‘This Is America’ di Childish Gambino. L’abbiamo contattata su Instagram, senza riporre alcuna speranza nell’avere una risposta da lei. Invece ci ha chiesto di ascoltare la canzone, che le è piaciuta, e l’ha convinta a lavorare con noi. E’ quasi surreale sapere che abbia lavorato con Rihanna e Lady Gaga, e che adesso stia collaborando con noi. Siamo felicissimi.

Jambo, nella lingua Swahili significa “ciao” e proprio dall’africa prende il suo ritmo contagioso: è impossibile stare fermi al suono di quella musica. E’ una canzone mix di più stili, certamente molto radiofonica e dal beat prettamente africano. Ketra ha raccontato ai microfoni di Rockol la scelta di questa canzone, che dà certamente un grande omaggio al continente nero

Sono stato in Africa due anni fa e mi è rimasta molto impressa questa espressione, Jambo. E’ la prima parola da imparare, il saluto universale. In Italia solo in contesti particolari, come in alta montagna, è usanza salutare le persone che non si conosce. Da noi, di fatto, non ci si saluta quasi più. Ecco perché questa espressione mi è rimasta nel cuore, ed è finita in una canzone. Il ritornello di ‘Jambo’ attacca col verso ‘Non c’è bisogno di niente’: è una canzone semplicissima, che ha un’energia particolare. Suonato sugli impianti ‘estivi’ dovrebbe far muovere le persone. Non è una hit costruita a tavolino: è un pezzo molto estemporaneo, come tutti i nostri, del resto.

Dopo il successo di una anno fa, Amore e Capoeira, che ha fatto letteralmente impazzire tutti in estate, scommettono su qualcosa di molto diverso. Ma, c’è da dirlo, già dalle premesse sembra essere il pezzo più promettente in uscita, coinvolgente, colorato ed inclusivo.

Per ‘Jambo’ siamo andati a 130 bpm, che è un ritmo piuttosto distante da quello dei nostri pezzi che il pubblico è abituato a sentire. Abbiamo cercato di fare qualcosa di totalmente differente, con più percussioni: l’idea era quella di restare in ambito afro, e speriamo di esserci riusciti. Dal canto nostro, siamo molto contenti di ‘Jambo’.

Giusy Ferreri, ormai ribattezzata la “regina dei tormentoni estivi” è felicissima di questa nuova collaborazione con i due geniali produttori.

Mi sono trovata molto a mio agio a cantare su ‘Jambo’. Per l’ennesima volta i ragazzi mi hanno stupito in maniera molto positiva. Ma me lo aspettavo, perché a loro riconosco il genio, e tutte le volte che vado in studio ad ascoltare una nuova canzone trovo qualcosa di calibrato perfettamente sulla mia voce. Mi è piaciuta da subito l’idea di ripetere la collaborazione, perché ‘Jambo’ è una canzone che sento davvero molto. Ho apprezzato, poi, la loro intenzione di omaggiare paesi che – seppur lontani dal nostro – manifestano culture bellissime, soprattutto dal punto di vista umano. L’anno scorso l’abbiamo fatto con il Brasile [con “Amore e capoeira”], quest’anno con l’Africa. L’omaggio è alle loro ritmiche, alle loro danze, e questa aspetto mi piace moltissimo.

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