Prime proiezioni per le elezioni comunali 2019, mentre bisognerà attendere qualche ora per avere un quadro chiaro dei risultati. Le sfide principali si giocano soprattutto nei cinque capoluoghi di regione Firenze, Bari, Perugia, Campobasso e Potenza. Ma in totale sono 3.654 le città chiamate a scegliere un nuovo sindaco e una nuova amministrazione. E diventano quasi 3.800 se si considerano anche i Comuni coinvolti nelle regionali in Piemonte. Intanto c’è da registrare il dato sull’affluenza: 68,01%, in calo rispetto al 70,97% delle precedenti omologhe. L’affluenza più alta si è registrata in Umbria con il 71,49%.

Dario Nardella verso la riconferma a sindaco di Firenze. Secondo la prima proiezione Opinio Italia per la Rai è al 52,2%, mentre l’esponente del Centrodestra Ubaldo Bocci si ferma al 31,3%. Antonella Moro Bundu, candidata di Potere al Popolo, Sinistra Italiana e Firenze città aperta ottiene il 6,3%, mentre Roberto De Blasi del M5s è al 5,2%. Immediato il tweet di Matteo Renzi: “La vittoria della Lega alle Europee è netta. È altrettanto evidente che la risposta più forte alla vittoria di Salvini arriva oggi da Firenze grazie al bravissimo Dario Nardella”.

A Bari il sindaco uscente del Pd, Antonio Decaro, attuale presidente dell’Anci, secondo le prime proiezioni di Opinio Rai, è in netto vantaggio con il 69,6%. Segue Pasquale Di Rella, candidato dei principali partiti di centrodestra, con il 23,3%, e Elisabetta Pani, candidata del Movimento 5 Stelle, con il 5,3%. La copertura del campione è del 12%.

A Perugia si prospetta una vittoria al primo turno per il sindaco uscente Andrea Romizi, candidato del centrodestra unito. Secondo la seconda proiezione di Opinio Rai Romizi è in testa con il 55,9%. Segue Giuliano Giubilei, candidato del centrosinistra con il 30,1% e Francesca Tizi, del Movimento 5 Stelle, con il 6,2. La copertura del campione è del 16%.

Alla seconda proiezione del consorzio Opinio Rai per Campobasso è avanti Maria Domenica D’alessandro, candidata del centrodestra con il 34,4%, inseguita da Antonio Battista, sindaco uscente e candidato del centrosinistra con il 30,5% e Roberto Gravina, candidato del Movimento 5 Stelle al 30,4%. Copertura del campione 11%.

A Potenza secondo la seconda proiezione di Opinio Rai (copertura del 26%) Mario Guarente candidato del centrodestra è al 48,1%, Valerio Tramutoli, sostenuto dalle liste ‘La Basilicata possibile’ e ‘Potenza città giardino’ al 24,1%, Bianca Andretta, candidata del centrosinistra è al 18,4%, Marco Falconeri, candidato del Movimento 5 Stelle è al 7,3%.

A Bergamo, secondo le prime proiezioni di Opinio Rai, il sindaco uscente Giorgio Gori (Pd) vince col 57.9%, seguito dal candidato del centrodestra Giacomo Stucchi col 35.1%. Ultimo il 5 stelle Nicholas Anesa, col 4.4%. Bergamo in Comune punta su Francesco Macario.

A Modena è nettamente in testa il candidato del centrosinistra Gian Carlo Muzzarelli (54,5%. ) che stacca Stefano Prampolini (30,6%) del centrodestra. Al 12,5% Andrea Giordani, candidato del M5s.

Secondo la seconda proiezione di Opinio Rai (campione del 26%)  a Reggio Emilia è in testa Luca Vecchi del centrosinistra (46,9%) seguito da Roberto Salati, candidato del centrodestra (29,3% ). Rossella Ognibene del M5s è per il momento terza con il 16.2% dei voti mentre Cinzia Rubertelli candidata di una lista civica è al 5,1%.

Il sindaco uscente di Prato, Matteo Biffoni (Pd), è in vantaggio. Stando alle primissime sezioni scrutinate – 11 su 179 – Biffoni si attesta al 48,87% contro il 33,4% del candidato di Lega, Forza Italia e FdI Daniele Spada, e il 7,16 di Carmine Maioriello del Movimento 5 Stelle. Fra le liste il Pd raggiunge al momento il 32,21% contro il 19,85% della Lega.

A Livorno è in testa il candidato del centrosinistra Luca Salvetti, che è al 33,8% seguito dal candidato di centrodestra Andrea Romiti con il 26,9%. La candidata del M5s Stella Sorgente è al 14,9%, come il candidato di Potere al Popolo, Marco Bruciati, al 14,8%. La copertura del campione 24%.

Ancora prima dello scrutinio ci sono però già alcuni sindaci che possono dire di essere già eletti. Avviene in quei piccoli Comuni dove è stata presentata una sola lista e dove il nemico era il quorum. Capita ad esempio in 28 centri liguri (4 in provincia di Genova, 13 in quella di Imperia e 11 in quella di Savona) e in 3 del Casertano.

 

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